Lucia incontra una donna, dalla bellezza forte ma un po' sciupata e che aveva subito una serie infinita di volenze psicologiche... La monaca di Monza. Buon ascolto. II A Com.
Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle: Donne, siam, come vedete, giovanette vaghe e liete. Noi ci andiam dando diletto, come s’usa il carnasciale: l’altrui bene hanno in dispetto gl’invidiosi e le cicale; poi si sfogon col dir male le cicale che vedete. Noi siam pure sventurate! le cicale in preda ci hanno, che non canton sol la state, anzi duron tutto l’anno; a color che peggio fanno, sempre dir peggio udirete. Le cicale: Quel ch’è la Natura nostra, donne belle, facciam noi; ma spesso è la colpa vostra, quando lo ridite voi; vuolsi far le cose, e poi ... saperle tener secrete. Chi fa presto, può fuggire il pericol del parlare. Che vi giova un far morire, sol per farlo assai stentare? Se v’offende il cicalare, fate, mentre che potete. Le fanciulle: Or che val nostra bellezza, se si perde per parole? Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole! Dica pur chi mal dir vuo
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