Passa ai contenuti principali

LA COMIDA NAVIDEÑA

 ¿Comida española para Navidad? Ne abbiamo per tutti i gusti!

¡Hola a todos e bentornati nella nostra rubrica Culture del Mondo!

Ormai il Natale è quasi alle porte, sebbene il periodo non sia dei migliori, ci pensiamo noi a tenervi compagnia portando un podi spirito natalizio nelle vostre case e nei vostri cuori!

Oggi parleremo di un argomento il quale, oltre che suscitare la curiosità di molti di voi, farà venire lacquolina ai più golosi e buongustai

¿Conocéis los platos típicos de la tradición navideña española?

Per i più interessati, qui sotto troverete larticolo che fa al caso vostro, infatti potrete conoscere nuovi piatti tipici della tradizione spagnola a Natale; per citarne alcuni: las alcachofas con jamón en Navarra, el puchero de pelotas en Valencia, la sopa de Navidad rellena en Mallorca e tanti altri che potrete scoprire solamente scorrendo in basso e leggendo il nostro articolo

Mi raccomando fateci sapere cosa ne pensate e seguiteci sui nostri social per rimanere aggiornati sulle prossime uscite. Ps: presto tante novità!

¡Feliz Navidad y hasta la próxima!




Si tenemos que describir la fiesta de Navidad con una única y simple palabra, esta sería: tradición.

La Navidad es una fiesta que se diferencia por las celebraciones tradicionales que reúnen, generalmente a las familias; se desarrolla en varios momentos que son: la cena de Nochebuena (24 de diciembre) y la comida de Navidad (25 de diciembre), donde se pueden degustar, los platos más suculentos de esta gastronomía.

En esta ocasión se requiere calidad y si es posible también cantidad.

Antes de nada, decimos que en España no hay simplemente una tipología de platos de Navidad, por el contrario hay diferentes comidas tradicionales para todas las regiones.

La comida española de Navidad comienza: en primer lugar con un picoteo de entrantes, que está compuesto por jamón ibérico, todo tipo de ricos quesos, mariscos, conservas, embutidos y además las verduras.

Algunas entrantes son: en Navarra con los espárragos y en la Rioja con el típico cardo con salsa de almendras, o las alcachofas con jamón.

Después llegan los primeros que, la mayoría de las veces corresponden a un plato de cuchara en forma de sopa o caldo, come por ejemplo: el caldo al Jerez o una sopa de picadillo en Andalucía, en Mallorca está la sopa de Navidad rellena (muy similar a la catalana sopa de galets, pero no es la sopa sino los galets los que van rellenos de carne picada).

En tercer lugar vemos los platos principales que se caracterizan por el uso de la carne, sobre todo cordero, cochinillo preparados con un horno de leña, y del pescado, sobre todo el besugo o la lubina al horno.

Algunos ejemplos pueden ser: la pata de cochino asada, pescados encebollados típicos de las Islas Canarias y en Valencia, hay una variedad del cocido, el puchero de pelotas(unas bolas elaboradas con magro de cerdo, ternera, huevo, perejil y piñones).

El dulce es el sabor que define la Navidad en España y, al acabar la comida la mesa se llena de todo tipo de dulces navideños para la habitual larga sobremesa.

Los postres más famosos son: polvorones, mantecados, alfajores, roscos de anís, y el insuperable pan de Cádiz (una especie de mazapán relleno de frutas confitadas). Pero en Asturias tenemos las casadielles, unas ricas y dulces empanadillas de masa de nueces, anís y miel.

Yo personalmente querría pasar una Navidad en España. ¿Y vosotros? Y sobre todo, ¿qué soléis comer para Navidad? ¡Comparte con nosotros tus platos típicos!

A.T., III B LING


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif