Confine fra realtà e illusione
La Terra dei
Feaci e Ugo Foscolo: la possibilità di ritornare o meno
Nel VI libro Odisseo approda a
Scheria, l’isola dei Feaci, collocata tra Ogigia e la patria dell’eroe, Itaca.
Un atto divino dà inizio a questa parte del poema: Atena vola alla reggia di
Alcinoo e appare in sogno alla figlia del re, Nausicaa, invitandola a non
essere pigra e ad andare a lavare i panni perché le nozze sono vicine. La giovane,
chiesti al padre carro e mule e ottenuto da questo il permesso di uscire, si
avvia al fiume, dove trova Odisseo che dorme. Decide di portarlo alla corte del
padre, dove Odisseo racconta la sua storia. I Feaci, mossi a compassione lo
accolgono benevolmente e gli permettono di sostare nella loro isola per tutto
il tempo necessario. Nonostante l’amicizia che sviluppa con tutta la corte, in
particolare con Nausicaa, Odisseo continua a sentire la nostalgia di tutte le
persone che ha lasciato a Itaca e decide di continuare il viaggio di ritorno.
La lontananza dalla patria e il
dolore che questa condizione provoca è una condizione ben descritta anche da
Ugo Foscolo nella sua poesia “A Zacinto”, in cui il poeta affronta il tema
dell'esilio,
da lui autoproclamato dopo la cessione della Repubblica di Venezia, che allora
comprendeva Zante, da parte di Napoleone agli Austriaci, e della nostalgia della
terra. Il poeta paragona esplicitamente a sua condizione a quella di Ulisse,
che però fu più fortunato di lui in quanto riuscì a rimettere piede sulla sua
amata Itaca, mentre Foscolo è condannato ad una "illacrimata
sepoltura" (una sepoltura in una tomba su cui nessuno potrà venire a
piangere) in terra straniera. La contrapposizione Foscolo - Ulisse è molto
importante perché permette al poeta di collegare direttamente la propria vita a
quell'ideale classico da lui inseguito, e a presentarsi in qualche modo al
lettore come l'ultimo erede di una lunga tradizione poetica che risale fino
agli antichi greci. Ulisse è l'eroe greco per eccellenza, il viaggiatore
sfortunato dall'esilio lunghissimo, che però alla fine si riscatta per perché
riesce a ritornare a Itaca e le sue gesta furono cantate dal sommo poeta Omero.
Foscolo invece, nonostante la vita agitata e passionale, ricca di viaggi e
fughe, non potrà mai ritornare alla sua terra natale (metafora della sua
infanzia), né sarà ricordato da nessuno dopo la morte. Dunque alla fine è
sempre meglio tornare alle radici se ne abbiamo la possibilità o discostarci da
esse può essere anche una modalità per crescere?
24 Dicembre:
Conclusione di un percorso
Eccoci arrivati alla conclusione del Classico Calendar, abbiamo parlato di amore in tutte le sue sfumature, dell’amicizia sia come rapporto tra due persone sia insieme di valori che essa rappresenta, di salute tema che soprattutto quest’anno ci tocca particolarmente e infine il sogno, con il quale abbiamo cercato di legare le due lingue antiche. Concludiamo dunque con 4 citazioni che rappresentano in breve il nostro calendar.
Ø Amore:
Se vuoi essere amato, ama. –
Seneca
Ø Amicizia:
Di tutte le cose che la saggezza
procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.
– Epicuro
Ø
Salute: “La salute ci
consente di godere la vita, la malattia di
comprenderne meglio il significato.”
Ø Sogno:
La speranza è un sogno ad occhi aperti – Aristotele
Vi ringraziamo per la partecipazione e vi auguriamo di passare un Natale sereno,
Alice e i docenti del Liceo Classico !!
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