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Eternal Sunshine of the Spotless Mind

“Eternal sunshine of the spotless mind” - “Se mi lasci ti cancello” in italiano - è uno dei più grandi successi del famoso attore canadese Jim Carrey. Da poco passato il ventesimo anniversario dell’uscita, rimane comunque un must-watch per l’emozionante storia.    Diretto da Michel Gondry e scritto da Charlie Kaufman, il film offre uno sguardo profondo sulle complessità dell'amore e della memoria. La trama si concentra su Joel Barish (Jim Carrey), e Clementine Kruczynski (Kate Winslet), ex amanti che decidono di cancellare i ricordi l'uno dell'altro attraverso un’innovativa procedura medica. Tuttavia, durante il processo, Joel cambia idea e lotta per conservare i ricordi del loro amore tumultuoso. La vicenda si concentra sulle loro relazioni complesse, sia nei ricordi che nelle realtà presenti, rivelando il dolore e la bellezza dell'amore.   Incredibile storia in cui lo spettatore si può facilmente identificare, "Eternal sunshine of the spotless mind" affronta
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Non si parla di politica, si parla di musica

Chiamare questo un periodo movimentato per il nostro paese sarebbe forse un eufemismo; proteste degli agricoltori, manifestazioni su scala nazionale scatenate da diversi avvenimenti, tra cui la recente ondata di morti sul lavoro a Firenze e - in modo decisamente più impattante a livello mediatico, il che potrebbe far emergere un dilemma morale sul quale non voglio soffermarmi per ragion di coesione – gli eventi del recentemente conclusosi Festival di Sanremo 2024. Immersi in un panorama così turbolento e incerto – e ricordiamoci, la nostra situazione è tanto movimentata quanto lo è quella del resto del mondo, basti pensare alle prossime elezioni USA – mi sono chiesta: “sappiamo dove inizia, dove finisce e, soprattutto, cosa rimane della politica?” MACROPOLITICA E MICROPOLITICA Quando parliamo di “politica” - composto di pòlis “città” e téchne “arte, tecnica” – ciò a cui ci riferiamo, per definizione, si tratta di una “arte” di prendersi cura di una collettività, che può essere la c

FENTANYL: LA DROGA DEGLI ZOMBIE

FENTANYL LA DROGA DEGLI ZOMBIE Negli ultimi tempi, è stato portato alla luce un tema di nicchia che per anni è stato velato da eventi  di maggiore intensità a livello globale nel campo delle droghe. Recenti servizi televisivi, testate  giornalistiche nazionali e locali ma anche numerosi post e pubblicazioni sui vari social media,  hanno portato alla luce quella che dagli esperti ed ormai anche dalla società pubblica in generale  viene chiamata la “droga degli zombie”, il cui nome scientifico è però Fentanyl . Come questa  sostanza stupefacente è in grado di generare quegli stati semi-comatosi che caratterizzano a  livelli estremi chi ne è assuefatto? Quali sono i veri effetti a livello microscopico che si vanno a  creare nei corpi di coloro che ne abusano? Cominciamo a trattare la questione partendo dagli  inizi, con alcuni cenni storico-scientifici. STORIA E FUNZIONE FARMACEUTICA Il Fentanyl è un analgesico, appartenente alla classe degli oppioidi e viene prodotto tramite sintesi  chi

Italrugby, un cucchiaio non fa primavera

Se c’è una cosa che accomuna la vita degli uomini fin dai tempi di cui si perde la memoria, quella è la ciclicità delle stagioni. Prendiamo questo periodo dell’anno, in cui arriva la primavera e la natura fa il suo corso: le giornate si allungano, sbocciano i fiori, gli uccellini cinguettano e l’Italia ottiene il tanto agognato Cucchiaio di Legno nel  Sei Nazioni  di rugby. Una primavera che si rispetti non può iniziare senza il cucchiaio di legno avvolto nel tricolore, i tifosi azzurri lo sanno bene: l’Italia deve arrivare  ultima  nel più prestigioso torneo di rugby del vecchio continente ( questo significa “vincere” il Cucchiaio di Legno ) proprio come Atlante è tenuto a sollevare il mondo e Apollo a trainare il carro del sole, mentre a noi è concesso solo assistere all’annuale ripetersi degli eventi. Lo scorso 16 marzo però, nella cornice del Principality Stadium di Cardiff qualcosa in questo ciclo naturale si è spezzato, l’Italia di coach Quesada si è dimenticata di ottemperare al

Fast fashion

Le modèle commercial de la “Fast fashion” encourage la surconsommation des vêtements et génère une quantité constante de déchets tellement excessive qu'on n’est pas capable de les éliminer. Le faible coût du produit fait que les gens acquièrent toujours plus que ce dont ils ont vraiment besoin. Précisément ce modèle est utilisé pour décrire des vêtements qu’on voit sur les défilés de mode et influence les dernières tendances de mode. L'approche actuellement la plus utilisée par plusieurs marques très populaire, car elle implique une production massive de vêtements vendus à des prix très bas, distribués et réapprovisionnés rapidement. Pour continuer, il s’agit de nombreuses grandes chaînes de magasins de vêtements pour hommes, femmes et enfants, qui se trouvent en particulier dans les centres commerciaux et sur internet. Le but est d’attirer les acheteurs mais c'est un problème pour d'autres facteurs, de la vitesse et de la variété des vetements présentés en magasin. Le

L'IA e l'IO

      L'IA E L'IO        Immagino che quasi tutti ricorderete quando, nell’ormai lontano 2017,   l'esperimento di intelligenza artificiale AI di Facebook, condotto da Mark Zuckerberg, fu interrotto improvvisamente, quando i due robot coinvolti avevano iniziato a parlare tra loro, senza aver ricevuto alcun input dagli umani, in una sorta di linguaggio informatico completamente sconosciuto agli uomini. Questo ha escluso gli stessi programmatori dal controllo dell'esperimento, costringendoli a fare il classico “spegni e riaccendi” con i due software.      Ma soprattutto, questo evento richiamò alla memoria di tutti coloro che assistettero ai terribili eventi di Terminator 1 e 2.        Durante circa trent’ anni, i leader delle agenzie informatiche più influenti del mondo hanno cercato di creare software che fossero in grado di ragionare e discutere con gli uomini, programmando robot che imparassero dall'interlocutore e fossero quindi capaci di imitarlo, aggiornando

Young Royals

                      A Look into Netflix's "Young Royals" and its final season. Netflix's hit series "Young Royals" has captivated audiences worldwide with its intriguing storyline, compelling characters, and dramatic twists. As the highly anticipated third and final season has just been released, fans are buzzing with excitement, eager to delve deeper into the lives of the Swedish royal family. "Young Royals" follows the journey of Prince Wilhelm, played by the talented actor Edvin Ryding, who is sent off to a prestigious boarding school after causing a scandal. As he navigates the challenges of royalty, friendship, and love while attending Hillerska, a prestigious boarding school, he falls for a boy from the lower class, Simon Eriksson. Season 2 left viewers on the edge of their seats with its intense cliffhangers, including unresolved conflicts and romantic entanglements. With Season 3, expectations are high for more gripping drama, heartfe