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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

Lettera al virus

Caro virus, prima che arrivassi tu era tutto diverso. Ho una vaga memoria della mia vita prima del Covid, tanto che a volte mi sembra sia uguale a quella che vivo adesso. Prima che arrivassi tu però mi ricordo che era tutto diverso; i treni e i bus erano pieni di gente tanto da non trovare nemmeno un posto libero, gli stadi erano pieni di tifosi che incoraggiavano la loro squadra del cuore o piena di gente lì pronta per ascoltare il loro cantante preferito, i corridoi all’intervallo erano pieni di alunni che ridevano e scherzavano tra di loro, insomma tutto completamente diverso da quello che stiamo vivendo ora. Adesso è passato poco più di un anno da quando sei entrato a far parte delle nostre vite, da un anno a questa parte tutto è diventato una monotonia e nessuno riesce più a vivere la propria vita come faceva prima.  Io  ti volevo solamente ringraziare. Sembrerà strana come cosa però è così, ci hai tolto veramente tanto tempo in cui potevamo vivere i momenti migliori della nostra

LETTERA AL VIRUS

C aro Virus… So che dopo la litigata con il mondo intero non ti aspetterai queste parole ma… grazie e scusa. Grazie perchè da qualche anno ormai sei entrato nelle scuole e ci hai insegnato a  rispettare le regole, sei entrato nella stanzetta dei più piccoli e hai dato loro l’ispirazione per tanti disegni, sei entrato nei giardini di case e li hai riempiti di persone e fiori, sei entrato nelle case degli anziani e sei riuscito a farli capire come si usa un mezzo tecnologico per poter vedere i familiari. Grazie, per averci fatto capire quanto sia importante l’aria che respiriamo, lo spazio in cui stiamo e la bellezza di ambienti e luoghi che prima non conoscevamo neanche o che semplicemente davamo per scontati. E scusa… scusa  perché ti abbiamo incolpato di cose non vere, come se tutti fossimo tutti  alleati contro di te per sconfiggerti, per sconfiggere un nemico comune, quando in realtà è colpa nostra, siamo noi i veri cattivi, i veri nemici di noi stessi che creano armi letali come te

LETTERA AL VIRUS

C aro Coronavirus, ormai è un anno che sei entrato nella mia vita. Non ho la minima idea di quale sia il tuo piano e cosa tu abbia in serbo per tutti noi; ma di una cosa ne sono sicura, rivoglio la mia normalità, senza restrizioni aggiunte e senza mille regole da seguire. Vuoi sapere cosa mi manca? Mi mancano i miei amici, mi manca passare del tempo con loro, non c’è più l’abitudine di passare le notti a parlare e a ridere come matti; rivoglio le uscite all’ultimo minuto, le giornate passate insieme alle amiche a fare shopping e poi concluderle con un bel pigiama party composto, principalmente, da pazzie e balli scatenati, passando le notti in bianco per vedere l’alba il mattino successivo. Mi mancano le serate in discoteca, ma ancora di più mi manca la preparazione, che consisteva nel trucco e parrucco, per poi essere perennemente in ritardo. I segreti e i pettegolezzi, sono quelli che mancano di più. Ora purtroppo, l’unico contatto che si ha con gli amici, è attraverso un dispositivo

SE IO FOSSI IL VIRUS

Non capisco perché tutti mi odino. Uno sfortunatello pari a me non dovrebbe avere modo di attirare tanto odio. Stamani, ad esempio, mi son svegliato schiacciato da una cosa che, gli umani, chiamano tampone. Io li chiamo rilevatori. Come si può intuire dal nome, questo strumento è addetto al rintracciamento di me ed i miei fratelli e, dopo ciò, solitamente sussistono cure mediche o mettono me ed il mio ospite in loculi, rimanendo in questo concetto umano chiamato "quarantena". Cosa credono queste scimmie poco più cresciute, che la vita da virus sua facile?! Quando noi ci infiltriamo in un organismo, arrivando al fine ultimo della nostra esistenza, ci moltiplichiamo in modo tale da poter poi far fare ai nostri figli attacchi suicidi, cercando un el Dorado che è il un organismo, cosicché la nostra specie possa continuare, regalando un futuro prospero ai posteri. A tutti noi aspetta un infame sorte e, ovviamente, in questo marasma di devono mettere lo zampino pure gli umani! Chis

LETTERA AL VIRUS

Caro Covid, è ormai passato un anno dal tuo arrivo tra di noi. Quando sei arrivato tutti eravamo increduli e impreparati, nessuno poteva prevedere quanto avresti cambiato le nostre vite. All’inizio, poiché per noi eri un completo sconosciuto, eravamo molto spaventati; ci siamo barricati nelle nostre case per non incontrarti e abbiamo evitato qualunque contatto con amici e parenti. Abbiamo sperato che te ne andassi presto. Purtroppo adesso abbiamo capito che non ci abbandonerai e ci siamo un po’ di più abituati a convivere con te. Questa convivenza è molto difficile: dobbiamo rinunciare agli amici, alla scuola, a tutti gli svaghi che avevamo, andare al cinema, fare sport o mangiare una pizza in compagnia. Adesso ci siamo attrezzati con l’arma dei  vaccini e speriamo che basti a sconfiggerti perché siamo sfiniti e vorremmo tanto riavere libertà.  Quest’anno abbiamo compreso come sono importanti i gesti di solidarietà verso gli altri, infatti ne abbiamo riscontrati molti: ci sono state ra

LETTERA AL VIRUS

Caro virus quando sei arrivato hai cambiato tutto, ci hai costretti a restare a casa e a indossare delle mascherine per proteggersi da te, ma soprattutto hai fatto chiudere le scuole. All’inizio ero molto ottimista e credevo che saresti rimasto poco, ma più il tempo passava e più perdevo la speranza, ora non credo che finirà a breve e non credo più che tornerà tutto come prima. Secondo me anche quando questo momento sarà finito rimarremo con queste abitudini.  Caro virus vorrei che te ne andassi ma so che finché ci saranno persone che escono senza necessità e senza mascherina tu non potrai andartene e rimarrai qui prolungando ancora questo periodo, ma grazie a tutto questo che abbiamo passato saremo in grado di impedire che tutto ciò accada di nuovo R.F. 2 B Scu

LETTERA AL VIRUS

Caro virus,  spesso mi chiedo come mai sei arrivato a noi, ma non riesco a darmi una risposta, ad arrivare ad una conclusione, e penso che non ci arriverò mai. Se devo essere sincera ti ho odiato e ti sto odiando tanto, forse troppo, perché in realtà qualcosa di buono hai fatto. Mi hai fatto capire tante cose, ho capito quali sono i veri amici, quelli che rimangono nel momento del bisogno, quelli che ci saranno per sempre; mi hai fatto capire quali sono le cose veramente importanti, ma poi di tutto mi hai fatto capire il valore delle persone, ho capito quanto sono importanti i parenti, gli amici e i familiari. Durante la prima quarantena sono stata lontana da mio papà e dai miei fratellini per tantissimo tempo, ed è stato molto difficile, mi mancava giocare con loro, parlare con loro, mi manca anche un piccolo abbraccio ma sempre pieno di amore. Bisogna ringraziare la tecnologia però, perché grazie a lei sono riuscita a stare in contatto con tutte le persone che volevo, attraverso una

VORREI CHE IL CORONAVIRUS FOSSE

Vorrei, vorrei tante cose, ho molti sogni, molte aspettative ma in quest’anno tutto è cambiato, volevo continuare ad andare a danza, penso che quello era l’unico momento in cui potevo davvero liberare la mente da tutto e non pensare a niente, volevo andare dalla mia famiglia che si trova dall’altra parte del mondo, mi manca molto e ogni anno che non posso andare spero di andare il prossimo.  Ma quello che vorrei per davvero è che il coronavirus fosse una cura, un po’ strano, ma immaginarsi che il virus sia una specie di antidoto, che cura i mali di tutti noi, che aiuta gli anziani e i poveri, le paure e le tristezze. Il covid nasce in Cina, non si sa se da un pipistrello o da qualche esperimento, magari non lo sapremo mai con certezza; piano piano questo virus si è espanso per tutto il mondo, siamo arrivati ad una pandemia, nessuno lo avrebbe mai immaginato, nessuno si sarebbe aspettato che arrivasse nella propria famiglia, perdere un parente o un amico, vorrei che fosse un brutto sogn

LETTERA AL VIRUS

Caro virus, da quando sei arrivato hai completamente stravolto le nostre vite, quella dei più giovani ma anche quella dei più anziani: non hai risparmiato proprio nessuno, senza scrupoli. Hai fatto soffrire milioni di persone e continui incessante a farle soffrire. Persone che hanno subito la tua ira ingiustificata sulla loro pelle, senza aver fatto nulla di male mai a nessuno. Persone che hanno perso parenti ed amici, che ora vivono nella tristezza perché non hanno più spalle su cui piangere, perché tu le hai portate via con te. Sei partito dall’Oriente, dalla Cina. Hai trovato la tua occasione per andartene da lì e l’hai colta, senza ripensamenti. Hai visto la felicità di alcune persone ed hai deciso di togliere il sorriso dai loro volti silvani e poi di toglierlo a tutti. Hai trovato la possibilità di far scaturire tutta la tua violenza su tutto il globo, che per milioni di anni ti ha ospitato. È questo il tuo ringraziamento? Beh, io non mi sarei sicuramente comportato come te. Sì,

LETTERA AL VIRUS

Caro (caro, sì) virus, com’è strano pensare che tutti noi in questo momento stiamo vivendo un periodo storico che verrà ricordato nei prossimi secoli? Chi di noi si sarebbe potuto immaginare una situazione del genere? Nessuno se lo sarebbe aspettato.Tutto questo per evitare il tuo diffondersi. Ormai è più di un anno che noi studenti andiamo e non andiamo a scuola. Un mondo nuovo, un mondo diverso, un mondo pieno di dubbi ed incertezze sul presente e su tutto ciò che accadrà. Tutte le nostre sicurezze, abitudini, routine, modi di vivere sono stati distrutti, ma da chi? Da te. Non avere la possibilità di creare contatti sociali, uscire e fare tutto quello che facevamo prima è deprimente, ti distrugge psicologicamente e fisicamente, ma se c’è qualcosa di positivo in tutto questo è internet. La quarantena sarebbe stata troppo da sopportare senza. Ci ha aiutato soprattutto a studiare da casa. Non è nulla in confronto alla scuola, che sia chiaro, ma almeno abbiamo avuto (e abbiamo) un modo

L’AMORE AL TEMPO DEL COVID

Da quando il corona virus ha iniziato a far parte delle nostre vite molte cose sono cambiate, una di queste, senza alcun dubbio, sono le relazioni. Abbiamo passato mesi e mesi chiusi in casa, abbandonando la nostra vita sociale, le nostre abitudini, la nostra quotidianità. Tutto ciò ha influenzato molto i comportamenti umani, soprattutto per motivi di socializzazione, ci hanno privati della nostra libertà. Abbiamo avuto occasione di passare tempo con le nostre famiglie quello si, la famiglia prima di tutto si dice...ma gli amici? i fidanzati? la famiglia non la scegli tu mentre loro si e se li abbiamo scelti un motivo ci sarà. Sono persone compatibili con noi, in grado di farci divertire e sfogare. Ho passato due compleanni barricata in casa, anche se ero abituata a stare con loro… Certamente, non ci fossero stati i social ora ne saremmo usciti il triplo più matti di quel che già ne siamo. In questo senso i social hanno aiutato, permettendoci di scrivere, chiamare e videochiamare i nos

IL VIRUS CHE PORTO CON ME

Mai come in questa circostanza, mi son sentita così accomunata da una sofferenza talmente grande, da un destino comune e dall’incertezza. Molte sono le domande che mi pongo sul futuro ed esse si fanno sempre più gravi: fino a quando durerà la pandemia? Se oltre a tutto questo dovesse venire fuori un altro virus per peggiorare ancora di più sta situazione e distruggere persino la natura e molte altre persone? Il vaccino porterà ad un alto miglioramento? Devo dire che quello che sento e provo dentro di me è una sensazione davvero brutta e quando ci è passata accanto la devastazione della nostra vita sembra quasi che sia parsa più vicina a noi anche la distruzione del pianeta in cui viviamo.  Tutto questo ha causato varie norme da osservare ma soprattutto da rispettare come: le distanze di sicurezza dagli altri individui, indossare correttamente la mascherina per proteggerci, igienizzarsi e lavarsi le mani spesse volte al giorno e molte altre norme… ma nonostante tutte queste considerazio

SE IO FOSSI IL VIRUS

Di certo la prima cosa che farei è sparire. Sapete cosa mi piacerebbe fare se potessi? Mettermi seduto su una seggiola, accendere la tv alle ore 8:00 su canale 5 così mi renderei davvero conto del male che sto causando. Tanto ormai in tv si parla solo di me.  Si mi piacerebbe che parlassero di me ma non in questo modo. Se io fossi il virus sapete da cosa me ne accorgerei che sto cambiando la vita delle persone? Vedere i bambini e gli adolescenti  con una voglia matta di ritornare sui banchi a scuola. Anche perché prima quando ci dicevano:” la settimana prossima si resterà  a casa” eravamo tutti felici così potevamo incontrare i nostri amici ora neanche quello si può fare.  Se io fossi il virus mi accorgerei che pian piano sto colorando il mondo di grigio, un mondo senza vita.  Prima il sabato sera era colorato, tutti che si divertivano. Invece ora si può solo portare il cane vicino casa, ma attenzione state attenti a non sforare le 10:00 se no son guai.  Dimenticavo, bello stare a casa

Il virus che porto con me

Questo virus è nato in Cina e qui in Italia c’era la paura che arrivasse, alla fine è arrivato. Non posso dire di avere proprio paura, ma sono un po’ spaventata, vista la situazione in cui ci troviamo. Sono anche triste, perché mi mancano i miei amici, mi mancano le risate fatte insieme, i bei momenti passati insieme; mi manca anche fare danza con le mie amiche. Le mie abitudini sono cambiate come ad esempio come sfrutto il tempo, ora che siamo a casa da scuola e che la maggior parte del tempo, se non qualche ora, la passo in casa mi organizzo meglio i tempi di studio, compiti e quelli di svago. Mi piace stare a casa da scuola, senza lezioni, senza orari, ma stranamente dopo un po’ mi manca, mi manca la vita di tutti i giorni e mi mancano i miei amici, le professoresse e i professori. Quando si pensava che andare a scuola fosse orribile, adesso invece rimpiango quei momenti felici, quando avevo un vicino di banco, quando non vedevamo l’ora di uscire nell’intervallo per vedere le amiche

LETTERA AL VIRUS

Caro virus, è ormai da tempo che sei entrato nelle nostre vite stravolgendole completamente e togliendoci ogni motivo per il quale prima eravamo felici. Amici che prima rimanevano abbracciati un pomeriggio intero oggi sono costretti a vedersi attraverso uno schermo, famigliari che prima si ritrovavano tutti insieme per il pranzo della domenica oggi sono seduti a quel tavolo da soli e soprattutto persone di tutto il mondo di cui prima non ci accorgevamo perché abituati a vederle ora non ci sono più. La colpa è tua, solo tua, e di quel tuo modo arrogante di prenderti gioco di noi, troppo spensierati prima per accorgerci del valore delle cose e troppo deboli ora per riuscire a distruggerti; ma ti prometto una cosa amico mio, arriverà un giorno in cui anche tu sarai debole, un giorno in cui anche tu ti dispererai pensando a tutto il male che hai causato e te ne andrai, per sempre, ed il tuo nome come la paura che hai portato, saranno dimenticati lasciando finalmente posto alla felicità e a

Il virus e la distruzione di massa

La storia che vi racconterò oggi, è la storia di come questo virus, un virus molto distruttivo, ha reso miliardi di persone incapaci di ragionare. Questo virus si chiama: Covid-19. Lui è nato in Cina svariati anni fa, ed è la mutazione del virus SARS, che era già presente nel 2003.  Il Covid-19 ha viaggiato a lungo fino a trovare dimora nel suo primo malato, che è stato male, ma ha contagiato molte altre persone. Molti hanno viaggiato in tutto il mondo, spargendo il virus. E così arrivò il primo lockdown italiano. Nel primo lockdown rimasero tutti a casa con la paura di essere contagiati da questo virus spaventoso. Ma vi furono i lati negativi in questo: il tasso di suicidio è aumentato spropositatamente, lo stesso vale per i femminicidi e le violenze domestiche, i bambini non hanno visto e non hanno potuto giocare con altri bambini al parco, la depressione è aumentata e l’ansia sociale incrementata. Questo ha fatto diventare i ragazzi delle amebe, ignoranti, in quanto la scuola a dist

SE IO FOSSI IL CORONA VIRUS

  Ogni tanto mi fermo a pensare, e lo capisco il virus. Se fosse una persona, e agisse per una ragione, sarebbe sicuramente per rabbia. Per internet la rabbia è, in senso figurato, “Irritazione violenta, spesso incontrollata, provocata da gravi offese, contrarietà o delusioni, oppure sorda e contenuta, dovuta a sdegno o dispetto, senso d'impotenza o anche di invidia”. A volte io condivido questo sentimento, la rabbia, capire che una cosa non va come tu desideri, ma tu non puoi farci niente, e quindi hai solo due strade. Reprimere questa sensazione, trasformandola in altro, per esempio in tristezza, o cercare di fare qualcosa per non pensarci, che può essere qualcosa di costruttivo o di distruttivo. Se il virus fosse una persona, avrebbe sicuramente fatto qualcosa per non pensare alla sua rabbia, distruggendo la vita di moltissime persone. Ciò che è successo lo si potrebbe associare a quando una persona, non troppo lucida per via della sua rabbia, non agisce in modo riflessivo, perc

Lettera al virus

Non so bene come dovrei rivolgermi a te, sei un virus, un parassita che senza un corpo non è nulla. Comunque credo che sarò gentile al contrario di come lo sei stato tu, tu sei entrato nelle nostre vite, come un ladro che entra in una casa per rubare, ecco tu hai fatto la stessa cosa, solo molto peggio. Non hai rubato solo la mia normalità, ma quella di centinaia di migliaia di persone, hai distrutto delle famiglie, hai ucciso molta gente. Tu sei peggio di un ladro, è passato un anno da quando sei arrivato e molti Paesi non hanno neanche i soldi per permettersi le cure. Vedi io credo che con te la situazione sia peggiorata, perché le persone sono diventate molto più egoiste di quelle che erano già. Il pensare solo a sé stessi in questi mesi, si è ingigantito notevolmente, lo vedo nella quotidianità, per esempio la gente per non rispettare le norme trova sempre delle scuse che non hanno ne capo ne coda. Non voglio ringraziarti, perché hai fatto cose terribili, voglio solo chiederti una

LA STORIA CHE VIVIAMO

A causa del Covid-19, purtroppo, le nostre vite sono state interrotte di punto in bianco. La scuola è stata chiusa, tutte le attività sportive sono state abbandonate, le uscite con gli amici annullate e molto altro ancora. L’unica cosa che ci ha davvero tenuti legati sono stati i social, che nonostante tutti i loro difetti, sono riusciti a non farci distaccare del tutto dalla realtà. Ovviamente parliamo di una realtà molto diversa rispetto a quella che si può vivere ogni giorno,perchè grazie ai social si può viaggiare e scoprire luoghi che in un giorno normale di scuola non avresti mai potuto vedere, o semplicemente il fatto di dover impegnare intere giornate portavano la noia a trasformarsi in creatività e in curiosità, questo giocava un ruolo importante ai social e al mondo di internet. Ma non solo grazie alla tecnologia sono riuscita a “sopravvivere”, il merito lo devo anche alla lettura e all’arte. La lettura mi ha permesso di evadere dagli schemi, ancora di più dei social, poiché

LA MIA QUARANTENA

Tutti dicono che da febbraio è finita la didattica per come la conoscevamo, io direi di più che è finita la mia vita per come la conoscevo io, insomma, potrebbe sembrare bizzarro leggere queste frasi scritte da me, un asociale hikikomori privo di ogni voglia di comunicazione. Almeno, è così che molte persone mi vedono, francamente, io dispongo di un assortimento bello ampio di amici online, dei quali alcuni conosco nella vita reale, altri no e molti altri che non mi hanno mai mostrato il loro volto. Per carità, non che mi causi qualche problema o altro, è solo che li vedo in modo diverso rispetto ai miei altri amici smascherati dal loro avatar, forse, è per questo che non faccio vedere spesso la mia faccia, oppure magari perché mi vergogno del mio corpo, ma in fondo io non ho mai capito il motivo di ogni mia singola scelta. In questo periodo, essendomi staccato molto dai miei compagni di classe, ho dedicato ovviamente una maggiore attenzione verso le mie amicizie via internet. Una cosa

IL RIENTRO A SCUOLA

A febbraio 2020, le scuole sono state chiuse a causa dell’emergenza Covid-19. Da allora ad oggi si sono alternati periodi di normale apertura e didattica a distanza. Oggi, stiamo frequentando la scuola a classi alterne e riceviamo settimanalmente le indicazioni sulle presenze. Il ritorno a scuola è stato positivo, rivedere i miei amici e i professori di persona è molto piacevole, anche se ci sono molte regole da rispettare per evitare che si rialzino i contagi. La distanza di un metro, tenere 5 ore la mascherina, igienizzarsi spesso le mani, tenere le finestre sempre aperte… Per noi è difficile rispettarle, perché a volte facciamo le cose senza pensarci, non si sta bene avendo persone care intorno senza potersi avvicinare. La scuola è molto attenta, fornisce a tutti gli studenti mascherine e autocertificazioni per tutti i giorni. Dal mio punto di vista è un sistema valido poiché c’è organizzazione, attenzione e controllo. La sensazione più brutta di questa situazione è l’ansia di esser