Da allora ad oggi si sono alternati periodi di normale apertura e didattica a distanza.
Oggi, stiamo frequentando la scuola a classi alterne e riceviamo settimanalmente le indicazioni sulle presenze.
Il ritorno a scuola è stato positivo, rivedere i miei amici e i professori di persona è molto piacevole, anche se ci sono molte regole da rispettare per evitare che si rialzino i contagi.
La distanza di un metro, tenere 5 ore la mascherina, igienizzarsi spesso le mani, tenere le finestre sempre aperte…
Per noi è difficile rispettarle, perché a volte facciamo le cose senza pensarci, non si sta bene avendo persone care intorno senza potersi avvicinare.
La scuola è molto attenta, fornisce a tutti gli studenti mascherine e autocertificazioni per tutti i giorni.
Dal mio punto di vista è un sistema valido poiché c’è organizzazione, attenzione e controllo.
La sensazione più brutta di questa situazione è l’ansia di essere contagiati o peggio, contagiare parenti e amici.
Soprattutto ora percepisco di più questo rischio, perché hanno messo molte classi in quarantena a causa di alunni positivi.
Personalmente, ho trovato dei lati positivi anche nella didattica integrata: essendo a distanza, siamo costretti a imparare ad essere più autonomi nello studio e per chi ne ha bisogno, può guardarsi le registrazioni delle lezioni già svolte.
A livello di guadagno individuale, si risparmiano viaggi e si ha più tempo libero.
Tuttavia, passare molte ore seduti davanti a uno schermo può causare bruciore agli occhi, dolori fisici e vari malesseri.
Probabilmente, aumentando il numero di persone vaccinate, la percentuale di contagi si dovrebbe ridursi e che così da poterci avviare verso la semplice ma preziosa quotidianità e abbandonare questa distanza che ci impedisce di riabbracciare le persone care.
B.M.
3 B Scu
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