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LA MIA QUARANTENA





Tutti dicono che da febbraio è finita la didattica per come la conoscevamo, io direi di più che è finita la mia vita per come la conoscevo io, insomma, potrebbe sembrare bizzarro leggere queste frasi scritte da me, un asociale hikikomori privo di ogni voglia di comunicazione.
Almeno, è così che molte persone mi vedono, francamente, io dispongo di un assortimento bello ampio di amici online, dei quali alcuni conosco nella vita reale, altri no e molti altri che non mi hanno mai mostrato il loro volto.
Per carità, non che mi causi qualche problema o altro, è solo che li vedo in modo diverso rispetto ai miei altri amici smascherati dal loro avatar, forse, è per questo che non faccio vedere spesso la mia faccia, oppure magari perché mi vergogno del mio corpo, ma in fondo io non ho mai capito il motivo di ogni mia singola scelta.
In questo periodo, essendomi staccato molto dai miei compagni di classe, ho dedicato ovviamente una maggiore attenzione verso le mie amicizie via internet.
Una cosa bella delle amicizie online, è che puoi decidere con chi fare rapporto, in più è molto facile trovare persone con i tuoi stessi interessi, dato che che il web è un reticolato di umanoidi filtratida ogni loro preferenza, lingua e paese.
Sin da quando ero piccolo ho sempre avuto difficoltà a legare con le persone, perché io non le capivo o perché loro non capivano me, molte volte finivo per rimanere da solo e in disparte ma fidati, lettore, ogni volta che cerco di far partire un discorso, una sensazione di disagio si nutre della mia sanità mentale, mentre ovviamente le persone che stanno ad ascoltare non mi posano certo un buono sguardo; in effetti, non ho mai nessun argomento in comune con i miei coetanei, il fatto che nella mia classe siano tutte ragazze, non mi aiuta di certo.
Ma online è tutto diverso, lì mi sento a mio agio, lì riesco a parlare ma sopratutto lì mi faccio rispettare.
Quindi passavo molte giornate in chiamata con i miei amici del web, giocando, parlando, facendo qualsiasi cosa; ho notato che molte persone totalmente ignoranti dell’argomento (i boomers) pensavano che io stessi ogni giornata a giocare ai videogiochi, ma mie care teste calde, le amicizie online sono più complicate di quel che pensate.
Fatto interessante, ho creato un corso di disegno su discord(uno dei social utilizzato per comunicare a distanza) e ho insegnato a molte persone a disegnare sia sul pc che su carta, ed è stata una bellissima esperienza.
Ho trascorso il mio tempo libero a fare tantissime cose, non solo giocando, ovviamente insieme al tempo libero ho dovuto anche fare a botte con l’educazione a distanza, perché ho dovuto fare a botte?
Be, il cambiamento per me è stato veramente e dico VERAMENTE devastante.
Insomma, io amante dell’informatica sono partito deciso, carico e SICURO DI ME; poi sono finito con le natiche incementate nel pavimento, non consapevole che sarebbe stata più dura del previsto.
Oltre al fatto che non tutte le prof hanno utilizzato i mezzi a disposizione, come classroom, nel modo corretto, la mia più grande fatica è stata organizzarmi.
Ebbene si, con quella fracconata di e-mail che ricevevo ogni singolo giorno, per me è stato impossibile orientarmi, non era raro che scoprissi all’ultimo momento di un compito, soprattutto adesso che stiamo facendo, scusatemi il termine:“una speedrun del programma scolastico”.
Lo stress era all’ordine del giorno, la voglia di vivere un po’ meno; ma comunque sto cercando di tirare avanti e questo tema ne è la prova.

S. F.

3 B Scu



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