A Marzo la quarantena ha destabilizzato tutti noi, ma del resto, anche durante la quotidianità, stare in casa sta diventato difficile, come se fossimo tornati indietro nel tempo. Si vedeva una luce in fondo al cammino, ma, dichiarando la zona rossa, tutti i miei progetti, i miei sogni, le mie speranze, sono andati in fumo. Qualche settimana fa però sono riuscita a ritrovarmi un momento di pace nella mia burrascosa quotidianità. Ero seduta di fronte alla finestra, fuori pioveva e quel giorno mi sentivo particolarmente malinconica. Il cielo era grigio, la strada bagnata e le foglie a terra mi davano un senso di vuoto interiore. Sul mio viso c’erano anche alcune lacrime, non ero triste, ero spenta. Ero appoggiata al davanzale, reggendo la mia testa con la mano, come se essa piano piano, si facesse pesante. I miei occhi erano vuoti, senza un bagliore, come se tutte le cose belle fossero state prosciugate e restasse solo la malinconia. La bocca era inclinata verso il basso e manifestava un chiaro segno di tristezza. La mia postura era ricurva e le gambe vicino al petto, come se stessi cercando di abbracciarmi da sola. Nel mio fissare il vuoto sentii aprirsi la porta e in pochi secondi un caldo e vero abbraccio mi avvolse. Mia madre mi guardava con un tiepido sorriso, il sorriso di chi sa che questi brutti tempi finiranno e torneremo tutti a trovare la nostra felicità. Nei suoi occhi leggevo la pace e la serenità di una mamma, ma anche la forza di chi sa che si può e si deve andare avanti. La sua postura eretta mi ispirava protezione e forza, come se lei fosse il mio faro in mezzo alla tempesta. I suoi occhi però avevano anche un velo di tristezza e forse rabbia nel vedere sua figlia infelice, ma, nonostante questo, cercava di emanare tutta la serenità che poteva. La sua bocca piano piano formò un dolce sorriso e le sue piccole rughe vicino agli occhi la rendevano ancora più saggia. Il mio viso spento piano piano accolse la pace e i miei occhi si illuminarono, come se l’abbraccio di mia madre avesse portato un po’ di speranza. Stando a casa ho capito veramente il valore delle piccole cose: di un sorriso, di un abbraccio, di una giornata di sole o di un libro da leggere e di quanto anche senza parole possiamo dire così tanto.
L.M.
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