Caro Covid,
è ormai passato un anno dal tuo arrivo tra di noi. Quando sei arrivato tutti eravamo increduli e impreparati, nessuno poteva prevedere quanto avresti cambiato le nostre vite. All’inizio, poiché per noi eri un completo sconosciuto, eravamo molto spaventati; ci siamo barricati nelle nostre case per non incontrarti e abbiamo evitato qualunque contatto con amici e parenti. Abbiamo sperato che te ne andassi presto. Purtroppo adesso abbiamo capito che non ci abbandonerai e ci siamo un po’ di più abituati a convivere con te. Questa convivenza è molto difficile: dobbiamo rinunciare agli amici, alla scuola, a tutti gli svaghi che avevamo, andare al cinema, fare sport o mangiare una pizza in compagnia. Adesso ci siamo attrezzati con l’arma dei vaccini e speriamo che basti a sconfiggerti perché siamo sfiniti e vorremmo tanto riavere libertà.
Quest’anno abbiamo compreso come sono importanti i gesti di solidarietà verso gli altri, infatti ne abbiamo riscontrati molti: ci sono state raccolte di fondi per gli ospedali, persone che si sono dedicate al volontariato per aiutare anziani e ammalati. La tua presenza ci ha fatto scoprire l’importanza del lavoro di medici e infermieri che si sono dedicati alle persone mettendo a rischio la propria vita.
In questo anno abbiamo imparato molte cose su di te. Sappiamo che se sei arrivato tra di noi la colpa è anche nostra. Infatti tu vivevi da molto tempo nei pipistrelli. Ma noi, che spesso non rispettiamo l’ambiente, i suoi equilibri e le sue regole, siamo venuti a disturbarti dandoti, così, la possibilità di fare quel “salto” di specie che, probabilmente, non ti sarebbe mai venuto in mente di fare. Sappiamo anche che con il passare del tempo i nostri comportamenti potrebbero farci incontrare altri virus, magari più pericolosi di te.
Ti ho scritto questa lettera per farti capire che a questo punto tutti noi vorremmo ritornare alla vita di prima, alla normalità. Addio.
G.C.
2 B Scu
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