Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Fatto a pennello

L'arte del cambiamento

Arte /àr·te/ sostantivo femminile Qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo o della sua capacità espressiva. Molte volte ci siamo chiesti che cos’è l’arte, cosa rende ciò che chiamiamo arte realmente degno di questo nome, e oggi possiamo tranquillamente affermare che l’arte è vita, è espressione e libertà, creatività e prospettiva. Alcuni pensano, tuttavia, che queste caratteristiche, nel nostro mondo, stanno cominciando a svanire.  Questa è la filosofia per cui gruppi di attivisti, che ormai da anni si battono per il cambiamento climatico e gli effetti che questo ha sul nostro pianeta, hanno ultimamente cominciato a prendere d’assalto opere e statue nei musei, affermando che in un mondo morto non ci può essere arte , perché le due cose sono contrastanti, una è vita e l’altra desolazione, una è libertà e l’altra condanna. Klimt, Van Gogh, Monet, non è stato risparmiato nessuno, che fosse zuppa di pomodoro in scatola o purè di patat...

Lo STOP alla guerra di Banksy

Nel dicembre 2023, Banksy ha lasciato di nuovo il segno con un’opera a Peckham, nel sud di Londra all’incrocio fra Southampton Way e Commercial Way. Si è trattato di un segnale di STOP decorato con tre temibili droni, evidente riferimento ai bombardamenti che da anni avvengono nella Striscia di Gaza che hanno massacrato migliaia di civili. Quest’opera, purtroppo, è durata ben poco alla vista del grande pubblico perché, esattamente due ore dopo, è stata rubata, come documentato dal filmato di alcuni testimoni diventato virale sui social media, che ritrae due uomini dileguarsi in tutta fretta dopo aver rimosso l’intervento. Per evitare disguidi e pericolosi incidenti, le autorità hanno inserito un nuovo segnale. Successivamente i due uomini sono stati fermati, indagati per furto e danneggiamento di opera d’arte. Lo street artist, dall'identità ancora misteriosa, si è sempre schierato contro la guerra, creando meravigliose opere di Street Art molto d’impatto. Esistono moltissime testi...

Emozioni in punta di pennello

Le emozioni: da sempre, ciò che ci rende umani. Siano esse positive o negative, ci travolgono e sono incontrollabili. Difficili da descrivere, da far vedere e ancor di più da dipingere. Eppure, molti artisti ci sono riusciti. Il primo pittore che ha centrato appieno l'obiettivo è Edvard Munch con “L’urlo” : un quadro dove angoscia, disperazione e smarrimento vengono chiaramente trasmessi. Il titolo originale dell'opera era “Skirk” e ne esistono quattro versioni diverse. L'opera è ispirata ad un vero episodio della sua vita personale: durante una passeggiata con amici nei pressi di Kristiania il pittore si sente colpito dal momento in cui il sole tramonta immergendosi nel mare. Munch rivede nel cielo nuvole rosse come il sangue e sente, in quel momento, un forte urlo. Il soggetto dell’opera è il malessere dell’Uomo. Un’altra emozione con la quale tutti noi siamo stati in contatto almeno una volta è la solitudine. Sensazione che Van Gogh conosce molto bene, come possiamo vede...

ITALIA E GIAPPONE: FUMETTI A CONFRONTO

Il fumetto giapponese ha conquistato tutto il mondo, e ovviamente anche l'Italia. Sicuramente, tra le persone che conoscete almeno una ha letto un manga o guardato un anime (la trasposizione animata dei fumetti). Per fare degli esempi banali, il famosissimo “Detective Conan”, “Lupin III” oppure “Lady Oscar” sono cartoni animati tratti da fumetti giapponesi che hanno segnato una generazione intera. Paradossalmente, nel nostro Paese, i manga sono molto più letti dei fumetti "nostrani"!  A questo punto, il dubbio sorge spontaneo: quali differenze ci sono tra i due? Come mai, almeno tra i giovani, uno ha successo e l’altro meno? Partiamo da una premessa: le vite dei fumettisti italiani e giapponesi sono molto diverse. Il mangaka infatti lavora, in genere, ad opere seriali molto lunghe (ad esempio “Le Bizzare avventure di Jojo” di Hirohiko Araki é in corso dal 1987!) e ha scadenze settimanali; molti fumettisti sono infatti costretti a barricarsi in studio per finire i capitoli...

Cina e altri Orienti a Torino

A inizio dicembre, a seguito di innumerevoli progetti e idee da realizzare nella nostra “città del cuore”,  Torino, io e una mia carissima amica abbiamo finalmente trovato il tempo e le energie per fare una piccola gita.  Il nostro proposito si è ulteriormente "messo in moto" quando abbiamo avuto la notizia di un'occasione da non perdere presso il Museo  d'Arte Orientale : solo per quella domenica, ci sarebbe stata la possibilità di effettuare una visita completa al prezzo di solo € 1. A due studentesse del quinto anno di liceo, stressate e squattrinate ma innamorate di Torino e dell'arte in tutte le sue forme, una visita quasi gratuita delle quattro vastissime mostre permanenti all'interno del MAO è parsa (a ragione) un'opportunità da cogliere al volo. Per chi non avesse familiarità con la struttura, il MAO è stato inaugurato nel 2008 nella sede storica di Palazzo Mazzonis, e custodisce una delle più importanti collezioni di arte asiati...

Eterno van Gogh

Chi non ha mai sentito parlare di van Gogh? L’artista olandese, famoso per i suoi girasoli e paesaggi, durante tutta la sua vita ha portato sulle spalle il peso di essere incompreso e non apprezzato (soprattutto commercialmente). Solo dopo la sua morte ebbe inizio il vero successo, oggi più inarrestabile che mai: quotazioni stellari nelle aste, mostre ed experience sold-out; il museo a lui dedicato ad Amsterdam stacca ogni anno centinaia di migliaia di biglietti; e in tutto il mondo un ricco merchandising usa i suoi quadri su maglie, tazze, calzini, biro...  Eppure pochi sanno ciò che si cela dietro ad uno dei più grandi geni della pittura. Ha provato a raccontarcelo un altro artista, Julian Schnabel, regista di “Van Gogh - Sulla soglia dell’eternità”, pellicola del 2018 in cui Willem Dafoe veste i panni del protagonista. Il film Non bisogna essere intenditori d'arte o grandi appassionati per la visione di questo film. Tutto ciò che serve è un pizzico di immedesimazione e di empati...

Alla scoperta dei capolavori di Brera

“Un museo è un luogo di impegno, non di evasione o di isolamento o di separazione, per rendere l’uomo libero in quanto informato. Si cerchi dunque in ogni modo di far intervenire il museo in tutte le attività culturali dell’ambiente in cui funziona: non come sede di contemplazione o studio della tradizione, ma come luogo in cui si costruisce e si vive lo sviluppo della realtà contemporanea. Per questo si chiamino a svolgere l’attività didattica, la lettura delle diverse collezioni, non soltanto degli esperti della materia, ma gli storici e i conoscitori di altre discipline”. Questa la frase di Franco Russoli, direttore della pinacoteca di Brera dal 1973 al 1977, che accoglie i visitatori all’ingresso del museo anticipando già cosa la pinacoteca voglia offrire. Infatti non si tratta solo di una semplice visita tra i quadri di vecchi autori, ma un vero e proprio viaggio alla scoperta di opere ed artisti che hanno cambiato la storia dell’arte e che l’hanno res...

Sissi, la più bella

Vienna 1865. Franz Xaver Winterhalter dipinge uno dei quadri che renderà immortale e celebre la figura di una delle donne più importanti delle corti europee dell’800.  L'allora trentatreenne Elisabetta di Baviera si mise in posa per uno dei suoi ultimi ritratti: solo poco tempo dopo, si sarebbe rifiutata di farsi fotografare o ritrarre, vista la velocità con cui stava invecchiando. Si dice che il suo fosse un invecchiamento precoce. La sua bellezza, invece, era nota dappertutto e Sissi voleva essere ricordata per il suo aspetto da giovane. Passava moltissime ore al giorno a fare esercizio fisico e a curare i lunghissimi capelli, che la sua parrucchiera Fanny pettinava meticolosamente. Alcune fonti raccontano che li lavasse con una miscela di tuorli d'uovo e cognac e che la lunghezza e la pesantezza della chioma spesso la portavano ad avere forti emicranie. Anche il corsetto, ben stretto, le faceva quasi rischiare uno svenimento, ma le dava una vita di appena 50 cm, non u...

Sul fumetto... a volo d'Uccello

Paolo di Dono, detto Paolo Uccello, nacque nel 1397 circa, probabilmente a Firenze ed era figlio di Dono di Paolo, un barbiere di Pratovecchio, in Garfagnana, che nel 1387 aveva sposato Antonia di Giovanni di Castello del Beccuto.  È  bene sapere come Paolo Uccello nutrisse un forte interesse per l’ornitologia. Non a caso, come racconta Vasari, per lui fu coniato l'appellativo di "Uccello". L'artista fu celebrato fin dalle fonti più antiche come virtuoso della prospettiva, che però fu solo uno dei mezzi con i quali creò la sua rappresentazione del mondo, in bilico tra eccezione e regola, disordine e ordine. Pittore della generazione di Masaccio e di Brunelleschi, Paolo Uccello è considerato il predecessore di uno dei massimi maestri italiani, Piero della Francesca.  Inoltre è stato un grande innovatore, tant'è vero che abbiamo voluto prendere spunto da lui per trattare delle analogie tra la pittura antica e il fumetto: quest'ultimo, infatti, si basa su una suc...

La luce della speranza: Arcangelo Sassolino a Casale

La chanukkiah di Arcangelo Sassolino esposta presso il Museo dei Lumi di Casale Monferrato Fragilità, tensione, equilibrio. Movimento, dualismo, collasso, imprevedibilità. Natura. Sono questi i sostantivi con cui definirei le tre opere di Arcangelo Sassolino esposte presso gli ambienti museali della Sinagoga di Casale Monferrato. In occasione dell’accensione del primo Lume della festa della Chanukkah, lo scorso 18 dicembre, Arcangelo Sassolino, artista vicentino di fama internazionale (suo il Padiglione Malta alla scorsa Biennale di Venezia), ha inaugurato la sua personale, “Instabile come la speranza”. Una mostra che ha suscitato in me emozioni contrastanti, a partire dal fine ultimo che l’artista si prefigge, cioè trasmettere la lotta intrinseca alla natura. Un messaggio che si percepisce immediatamente appena si mette piede nella Sala Carmi, dove sono esposte “Anche sì anche no” e “Pressione come forma”. In quest'ultimo lavoro, i due bulloni esterni che comprimono il blocco di...

Arte per il gusto dell'arte

Benvenuti nella nostra etichetta sull’arte! Per presentare la nostra rubrica partiamo da una domanda: la frase “art for art’s sake” vi suona familiare? Questo è il motto dell’Estetismo, movimento  artistico e letterario nato nella seconda metà dell’Ottocento, basato sulla convinzione dell’immortalità dell’arte, della sua completa esclusione dalla caducità del mondo esterno e della sua indipendenza. In sintesi, l'arte procede solo per le sue vie, senza una spinta etica e, di conseguenza, viene elevata da questo movimento al di sopra di tutto il Creato. Come disse il precursore dell’estetismo letterario, John Keats: “Beauty is truth, truth beauty” (la bellezza è verità, verità è bellezza). Per il poeta l’arte può quindi fungere da àncora in un mondo di cambiamenti; e nell’era di internet, della realtà che si fa sempre più sfuggente, del tutto e subito, quest’àncora potrebbe aiutare le nuove generazioni a superare l’angoscia che le attanaglia. Perciò poniamo a...