Chefchaouen: “La Perla blu” del Marocco
Nascosta tra le montagne del Rif, nel nord del Marocco, si rivela come un miraggio blu la città di Chefchaouen. Le sue case, con le pareti tinte d’indaco, sembrano fluttuare tra cielo e terra, creando un’atmosfera incantata che attira viaggiatori, fotografi e influencer da ogni angolo del mondo. Ma cosa si nasconde davvero dietro questa tavolozza monocromatica che ha reso Chefchaouen una delle mete più iconiche del Nord Africa? Fondata nel 1471 come roccaforte per difendere il territorio dagli attacchi portoghesi, Chefchaouen è stata anche un rifugio per musulmani ed ebrei espulsi dalla Spagna durante la Reconquista.
Le sue radici sono quindi profondamente legate a un passato di spiritualità, esilio e resistenza culturale. Il nome stesso, “Chefchaouen”, significa “guarda i corni”, un riferimento poetico alle due cime montuose che la circondano e la proteggono. Il blu che pervade ogni angolo della medina ha origini misteriose.Secondo alcune teorie, fu introdotto dagli ebrei sefarditi come simbolo del cielo e della presenza divina. Altri lo vedono come una strategia per tenere lontane le zanzare o per alleviare il calore. Qualunque sia la verità, il blu è diventato il segno distintivo della città.
Tuttavia, quella che un tempo era una cittadina contemplativa, percorsa da pellegrini e mistici, oggi si trova di fronte a un nuovo tipo di pellegrinaggio: quello del turismo digitale. Dal 2015, Chefchaouen è diventata una star di Instagram. Le sue stradine colorate sono ora lo sfondo per scatti patinati, spesso più curati della vera essenza del luogo. Questa notorietà ha portato benefici economici, ma anche delle contraddizioni. Il turismo di massa rischia di svuotare di significato l’identità autentica della città, trasformando il sacro in scenografia e l’intimità in esposizione globale.
Chefchaouen si trova a vivere con due diverse identità, ma la domanda che dobbiamo porci rimane solo una: “ può il turismo far perdere la vera essenza di una città così surreale?”. La risposta a questa domanda ancora non si può sapere, sicuramente però la magia di Chefchaouen rimarrà per sempre intatta grazie alle persone meravigliose, ospitali e altruiste che vivono tra queste strade strette, che hanno il cuore più profondo in assoluto.
S. L. 4 B Liceo delle Scienze Umane
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