«Essere infelici» per noi ragazzi affamati di relazioni vuol dire : «essere soli ».
Si è soli dappertutto, ma la solitudine che si prova nel vivere in città è indescrivibile.
È strano ma possibile, vivere a stretto contatto con gli altri e sentirsi come un’isola in mezzo ad un oceano, una folla di persone che ignorandosi si sfiorano.
La solitudine che si prova in città ci fa capire che non si tratta di isolamento fisico, ma un’assenza, un no-contact, una vicinanza: il non essere in grado di stabilire un’intimità.
Cosa c’è di più disarmante di stare in mezzo ad una folla e sentirsi soli?
E’ strano parlare di solitudine in un’epoca in cui si è sempre iper-connessi?
La solitudine è sinonimo di follia, di emarginazione?
3ASCU
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