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Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno.
Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.
Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un significato e un'interpretazione secondo la propria sensibilità.
Tra le pagine di questo libro possiamo trovare anche la famosa frase “ho sognato un cervo illeso che chiedeva perdono al cacciatore deluso” che descrive una situazione in cui l’animale si crede colpevole e sente l’esigenza di scusarsi per aver rovinato il piano del cacciatore, ovvero quello di ucciderlo. Descrive una condizione che molte persone hanno sperimentato almeno una volta nella vita. Quando in determinati momenti delicati non si è perfettamente lucidi, a volte si crede di essere il colpevole quando in realtà si è la vittima. Ad esempio quando si è sotto l’influenza negativa di qualcuno, cui si vuole bene molto probabilmente, si è come soggiogati e si mette al primo posto questa persona invece di se stessi, senza rendersi conto della dinamica tossica che si sta creando.
E’ solo riacquistando lucidità e guardando le cose da lontano che possiamo facilmente capire quanto sia malsana la condizione in cui siamo.
S. R.
IV B Ling
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