Cloridano e
Medoro
.. SI PREOCCUPA PER NOI
“E getta l’arco, e tutto pien di rabbia
tra gli nimici il ferro intorno gira,
più per morir, che per pensier ch’egli abbia
di far vendetta che pareggi l’ira.”
Chiaramente ispirato a quello di Eurialo
e Niso è l’episodio dell’Orlando furioso dell’Ariosto, il quale,
per celebrare il valore dell’amicizia, crea a sua volta due figure immortali,
Cloridano e Medoro, due fanti saraceni nemici dei cristiani. Anch’essi compiono
una strage, inoltrandosi nell’accampamento cristiano e anche Cloridano, nella
fuga, è alquanto impacciato: solo che in questo caso non sono i trofei del
nemico a condizionarne i movimenti, ma è il corpo dell’amato re Dardinello, che
egli regge sulle spalle.
La vicenda di
Cloridano e Medoro rappresenta una matura riflessione sull’amicizia e sulla
fedeltà, che non vacillano, e tanto meno cedono, di fronte alle prove più
difficili e insidiose. Medoro è fragile, Cloridano e più deciso: eppure il
coraggio di Medoro non è inferiore a quello dell’amato compagno. E l’amicizia
tra i due si sublima nella vera e propria venerazione che hanno per il loro
signore, Dardinello. Ecco allora che Ariosto plasma un solido sviluppo di
fortissimi legami suggellati dal valore della lealtà. E in quella preghiera alla
luna come se fosse una dea, recitata in suggestive ottave, che precede
l’impresa, assai rischiosa, di Cloridano e Medoro di trasportare le spoglie del
loro signore in un luogo sicuro, lontano da Parigi; vibra, struggente il
sentimento di un’amicizia che proprio dalla consapevolezza di un destino tanto
imminente quanto tragico trae una forza che supera ogni remora e vince ogni
debolezza.
Dunque la chiave interpretativa
dell’episodio è fornita dell’esordio del canto XIX, con la riflessione
moraleggiante, valida per entrambe le virtù, sulla vera amicizia, che si
manifesta nei confronti di chi è sfortunato e misero, mentre nei momenti di
prosperità tutti gli stanno accanto, anche i falsi amici. E la riflessione
offre al poeta lo spunto per una polemica contro il clima delle corti, in cui
ha il primo posto nelle grazie del signore chi finge devozione, mentre chi è
sincero viene emarginato.
I nostri amici spesso ci
sgridano o sono duri con noi, ma lo fanno perché si preoccupano, ci vogliono
bene e vogliono solo il meglio per noi.
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