CLASSICO CALENDAR - Classico Calendar... Amicus est tamquam alter idem - un amico è, per così dire, un altro se stesso - PILLOLA 1
Cicerone e
Attico
Un amico… …. CI RISPETTA
Il rispetto reciproco sta alla base di ogni rapporto. La stima che
si nutre l’uno verso l’altro è molto importante perché mette i due amici allo
stesso livello senza che uno si senta superiore all’altro
L’amicizia tra Attico e il famoso
oratore Cicerone è probabilmente una delle più famose nel mondo antico.
Entrambi ben inseriti nell’ambiente politico della Roma dell’epoca, furono
ambedue vittime della caduta degli optimates, nonostante Attico verrà
risparmiato.
Della loro amicizia siamo venuti a
conoscenza soprattutto grazie alla corrispondenza letteraria pervenutaci, di
cui tuttavia ci rimangono solamente le lettere inviate da Cicerone. L’amicizia
è tenuta in grande considerazione dal famoso poeta e scrittore latino. Infatti l’Amicizia, secondo Cicerone, dopo
la sapienza, è il bene più prezioso, quel sentimento limpido e disinteressato
che non nasce dalla ricerca dell'utile, ma da un'inclinazione naturale che
unisce due o più persone e diviene anche nobile attività quando si allarga alla
sfera pubblica, diventando la più autentica manifestazione di concordia civile
che sta alla base della coesione sociale e della forza morale di un popolo.
L'Amicizia non è solamente "convivenza di interessi", ma il bisogno
di instaurare rapporti sinceri basati sull'affetto.
Lelio,
uno dei dialoganti dell’opera filosofica, anche nella vecchiaia, godeva del
ricordo della sua amicizia con Scipione, da sembrargli d'aver vissuto felice
proprio perché insieme a Scipione, avendo avuto in comune la cura degli affari
pubblici e privati, la condivisione dei beni propri e collettivi. Il valore
dell'amicizia era per lui la massima armonia dei desideri, delle inclinazioni e
delle idee. Lelio si rallegrava nel raccontare, non la sua fama di saggio, ma
ciò che gli stava più a cuore: il suo profondo rapporto d'amicizia con Scipione
Emiliano, ed esortava i suoi generi, che lo interrogavano, a mettere l'amicizia
al di sopra di tutto. E non l'amicizia per "convenienza", ma
solamente quella che dimostra lealtà, onestà, imparzialità, generosità;
un'amicizia in cui non vi è alcuna cupidigia, passione e sfrontatezza, ma vi è,
invece, virtù, fermezza e humanitas. Lelio affermava che "l'amicizia non è
niente altro che una grande armonia di tutte le cose umane e divine, insieme
con la benevolenza e l'affetto. Chi
osserva un vero amico, osserva come una immagine di se stesso. Se si cancella
dalla natura il legame dell'amicizia, né casa, né città, né alcuna civitas può
rimanere ben salda; se manca l'amicizia subentra la discordia che porta
all'instabilità sia nelle case, sia nelle città, sia nelle comunità".
Questo tipo di amicizia Cicerone lo troverà soprattutto in
Attico, a cui il “De amicitia” è dedicato.
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