Passa ai contenuti principali

SCU Calendar 12 dicembre - La pedagogia di Babbo Natale




LA PEDAGOGIA DI BABBO NATALE


Un'attesa fantastica!


Come gestire la scoperta che l'uomo barbuto di rosso vestito

esiste solo nella fantasia?

Le domande e le obiezioni mosse dai bambini sugli straordinari

poteri e sull'esistenza di Babbo Natale meritano di ricevere

delle risposte poiché

sono uno stimolo allo sviluppo di quello che sarà il loro pensiero critico. Talvolta si convinceranno, altre volte potranno rimane scettici di fronte alle spiegazioni un po' goffe dei genitori ..

Fino a 5 anni di solito i bambini credono incondizionatamente a Babbo Natale, a 7 anni sono in molti a dubitare, a 9 anni non ci crede

quasi più nessuno.

La psicologa Alison Gopnic, che si occupa di sviluppo cognitivo infantile, afferma che quando i bambini "fanno finta di…" esercitano, da un punto di vista evolutivo, la capacità di figurarsi modi alternativi in cui la realtà potrebbe essere.

I bambini nella loro naturalezza possono certamente re-insegnarci che è bellissimo fantasticare e sognare quindi proviamo a lasciarci contagiare dalla loro eccitazione e dalla loro spontaneità, il che vuol dire riscoprire il “fanciullino” che c'è ancora in noi per predisporci a riscoprire il gusto dell'attesa, un'abilità che tutti dovremmo acquisire per trovare la forza e la determinazione necessaria alla realizzazione dei nostri desideri.


BUON NATALE! 2 ASCU



Foto: pixabay.com









Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste