Passa ai contenuti principali

Corriendo por Pamplona

Questa settimana dove andiamo? Viaggiamo assieme verso Pamplona, città del Nord della Spagna che si trova precisamente nella Comunità autonoma di Navarra. Non la conoscete? Niente paura, ci pensiamo noi! La comunità di Navarra è alle porte con i Pirinei ed è una terra che soddisfa soprattuto coloro che amano immergersi nel verde della natura, perdersi tra le vie del suo passato romano, assaporare piatti tipici e farsi trasportare dalle sue tradizioni. Pamplona, riassume tutto questo! E' lo specchio della sua regione! Pamplona è la prima città del Cammino francese di Santiago de Compostela e merita di essere scoperta. A Pamplona potrete visitare le antiche mura, un percorso di cinque chilometri che vi permeterrà di innamorarvi della città, oppure ammirare la bellezza della sua cattedrale in pietra che si affaccia sul Río Arga. Nel centro della città degusterete le sue tapas, o meglio pinchos, magari seduti al tavolo di uno dei tanti bar che animano la famosa Plaza del Castillo. Pensate che a Pamplona esiste persino la settimana dei pinchos, soprendenti opere culinarie che riescono a soddisfare anche i palati più esigenti! Da provare assolutamente! Turisti da tutto il mondo accorrono ogni anno, dal 7 luglio al 14 luglio, a Pamplona per assistere alla famosa festa di San Fermín, conosciuta come “Los Sanfermines”. Fu Ernest Hemingway, con il suo romanzo Fiesta, a renderla ancor più internazionale. Purtroppo, quest'anno, anche Los Sanfermines risentiranno delle restrizioni dovute al Covid-19, ma noi cercheremo di “correre” per la città grazie a questo articolo scritto dalla nostra corrispondente! ;)
C.M., 
IV B Ling.


Os gustaría visitar España y os interesa la cultura española? Si la respuesta es si, no podéis no visitar la ciudad de Pamplona porque aquí se celebra una de las fiestas populares españolas más conocidas en todo el mundo: los Sanfermines. 
Los Sanfermines se celebraron por primera vez en 1591 y desde aquel año, se celebran cada año en Pamplona desde el 6 hasta el 14 de julio. La fiesta es dedicada a San Fermín y tiene lugar propio en Pamplona porque el santo es el patrón de Navarra, la comunidad autónoma donde está la ciudad.
El 6 de julio a las 12 de la mañana, la gente se reúne en la plaza del Ayuntamiento y desde el palacio municipal se lanza el chupinazo, ¡después de aquel momento empiezan oficialmente las celebraciones! 
Cada día hay eventos diferentes como el famoso desfile de “Gigantes y Cabezudos” o también la procesión en honor de san Fermín que tiene lugar el 7 de julio, pero hay algo que ocurre todos los días, el encierro. Este evento se puede considerar el “plato fuerte” de esta fiesta y sin duda es la cosa que más se conoce de los Sanfermines: por las mañanas a las ocho los toros corren junto a muchísimas personas desde el corral de santo Domingo hasta la plaza de toros, donde se realiza la corrida. El recorrido es muy breve (más o menos 800 metros), pero peligroso al mismo tiempo en cuanto todos los años algunos corredores mueren a causa de las cornadas de los toros. 
Como el encierro es un evento un poco violento, podría parecer inapropiado para los niños…¡pero no hay ningún problema porque hay un encierro dedicado solamente a ellos a las diez de la noche! Este particular encierro es conocido con el nombre “toro de fuego” porque hay un toro de madera envuelto con muchísimas luces junto al cual corren los niños.
El 14 de julio se concluyen las celebraciones: por la tarde la gente se reúne y todos cantan juntos una canción intitulada “Pobre de mí” para despedir a la fiesta, pero no penséis que las celebraciones terminan así porque en realidad, ¡las personas siguen celebrando hasta la mañana siguiente!
Podemos decir que la diversión no falta durante los Sanfermines y aunque pueda parecer una fiesta violenta forma parte de la tradición española y tenemos que respetarla.
Entonces si queréis hacer una experiencia única, ¡Pamplona os espera!
F.B., 
III B Ling.


Video tratto da: https://www.youtube.com/watch?v=D8p7F1DL97I

Foto tratta dal sito: https://pixabay.com/es/photos/sanferm%C3%ADn-sanfermines-vivasanfermin-3587337/

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste