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“Mi sono lasciato andare.” Disse mentre si riabbottonava la camicia sopra la pancia. Dava un’occhiata allo specchio ed una al bottone per capire quanto fosse cambiato dopo aver smesso di andare in bici col cugino ogni domenica mattina.
“È che gli uomini non sono come le donne, devono avere un fisico prestante e muscoloso altrimenti sembreranno poco virili e deboli.” Mormorava sotto voce mentre si sistemava la camicia nei jeans sblusandola per non farla cadere aderente sul ventre. “Agli uomini mettono più pressione non prendiamoci in giro, voi donne siete belle tutte e noi vi amiamo in ogni forma.”
A quel punto mi alzai dalla sedia, posai il mio libro preferito sul tavolo, gli scrutai la pancia da sopra la camicia, la rinfilai meglio dentro ai suoi jeans lasciandola aderente e dissi: “Liberati da queste paranoie e non farne mai più una questione di genere. Siamo tutti sotto pressione perché il giudizio degli altri ci spaventa. Viviamo di relazioni ed è impossibile non aver paura di tradire le aspettative di chi ci piace o addirittura le nostre. Sappi però una cosa: il corpo varia ed è la mappa più efficace per tracciare i segni del tempo e delle situazioni che hai vissuto. Vedi quella cicatrice sul ginocchio? Non è qualcosa di brutto da vedere, è la manifestazione del fatto che, cadendo dal motorino a 18 anni, non hai perso una gamba. E vedi quella pancia? È il segno che stai bene e che non ti manca niente. Lo sport lo devi vivere come un piacere non come un ossessione, ricomincerai quando non avrai altri interessi. Vedi quei buchi sul viso? Non ti rendono meno uomo solo perché l’acne non ti ha permesso di avere una barba uniforme, è il segno che hai combattuto contro un brutto periodo adolescenziale. Cambia prospettiva e abituati a farlo sempre.”
Questo è un esempio di conversazione con chi non si accetta totalmente e non sa nemmeno il perché, sente solo di essere sbagliato e non c’entra il sesso o il genere: capita a tutti. Però c’è da compiere una specifica: dietro a tutta questa paura ci sono dei meccanismi della nostra società ancora troppo patriarcale che sono subdoli e le donne lo sanno benissimo. Meccanismi creati da uomini che hanno danneggiato anche loro stessi. Non voglio parlarne io nella loro prospettiva, non mi compete, ma presto farò in modo di dar voce agli stessi uomini. Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati, accettati e accolti. Questa rubrica prenderà una breve pausa, ma appena potrò dare di nuovo forma ai miei pensieri vorrei riuscire a includere molto di più le discriminazioni che la figura maschile subisce: tutti devono capire che il femminismo non è un movimento per le donne, ma è un movimento che si batte contro ogni tipo di discriminazione, indipendentemente dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale, dal genere o dalla religione che si professa.
“Femminista è un uomo o una donna che dice sì, esiste un problema con il genere così com’è concepito oggi e dobbiamo risolverlo, dobbiamo fare meglio. Tutti noi, donne e uomini, dobbiamo fare meglio.” Chimamanda Ngozi Adichie. Una persona femminista ammette che esiste uno squilibrio di come vivono le donne e come vivono gli uomini. Oggi, non un secolo fa. Ovunque, non solo in alcuni luoghi. Ed è una persona che crede che uomini e donne abbiano lo stesso valore e debbano godere degli stessi diritti, ossia crede nell’uguaglianza sociale, politica ed economica dei due sessi e si impegna ad agire perché tale uguaglianza diventi concreta.
Quindi è femminista chi vuole l’uguaglianza tra uomini e donne, chi desidera azzerare gli stereotipi di genere e sogna un mondo in cui si abbiano pari opportunità in tutti i campi indipendentemente dal sesso cui si appartiene.
Spero di riuscire a farvi aprire gli occhi e la mente: non accomodatevi mai, siate sempre in cerca di informazioni. Siate curiosi sempre, solo così si diventa umani.
D.V.
IV B ling.
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