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So di non sapere
Socrate sapeva di non sapere. Allora perché noi, semplici persone, ci vergognamo del non sapere?
Oggigiorno cerchiamo di informarci il più possibile, non parlo solamente di
chi ha vinto la Champions League o chi ha partecipato al Grande Fratello, noi,
in quanto esseri umani, abbiamo una tal voglia irrefrenabile di conoscere e di
sapere le ultime novità. Per mezzo di giornali o social, poco importa. Noi
vogliamo sapere. Noi non vogliamo non sapere.
“La vera saggezza sta in colui che sa di non sapere; perché io so di sapere
più di te” diceva l’ateniese filosofo Socrate, di fronte ad una giuria pronta
a condannarlo a morte.
Socrate ricorreva ai sofisti, i quali sostenevano fermamente di sapere e che
la conoscenza fosse il loro cavallo di battaglia. Persone che ritenevano che
la loro fosse una verità certa e approvata, una verità che talvolta sarebbe
potuta anche essere giusta poiché elaborata da scienziati, filosofi o
astronomi, ma una verità al contempo incompleta poiché non permetteva l’uomo
di porsi domande o addirittura di dubitare di certe verità.
Sostengo che la consapevolezza delle nostre non possibilità, non conoscenze,
della nostra quasi più totale ignoranza per quanto riguarda temi specifici,
sia una delle cose più meravigliose. In quanto, colui che sa di non sapere,
possiede una mentalità più aperta e incline a nuove conoscenze e studi, non si
ferma di fronte ad elaborati chimici o filosofici, ma affronta lo studio per
la conoscenza in materia pacifica.
A. K.
IV B Ling
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