Passa ai contenuti principali

Ultimi aggiornamenti da Scientific reports: uno studio rivela le sorti della nostra società


immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/illustrations/cubo-casuale-fortuna-1655118/


Gli ultimi dati hanno mostrato che nel Luglio di quest’anno gli incendi nella foresta amazzonica brasiliana sono aumentati del 28% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Ogni anno Luglio ha inizio la “stagione degli incendi” in numerose parti del mondo. Il Brasile sta subendo l’epidemia di Covid, con il secondo numero più alto di casi e di morti nel mondo. Ma l’epidemia non ferma l’attività di deforestazione per sottrarre terra alla foresta da destinare alla coltivazione di soia e agli allevamenti. Il 16 luglio, il governo brasiliano ha vietato la combustione nelle zone umide del Pantanal, ma numerosi esperti sostengono che gli ultimi provvedimenti non basteranno per evitare il “collasso irreversibile”. Proprio negli ultimi mesi, è stato pubblicato uno studio dei fisici teorici Mauro Bologna e Gerardo Aquino, su Scientific Reports. I due studiosi si sono basati sull'attuale ritmo di crescita della popolazione e della deforestazione come variabili del consumo di risorse e considerando i sistemi di supporto necessari per la sopravvivenza degli umani (compresi l' assorbimento di anidride carbonica, la produzione di ossigeno, la conservazione del suolo, la regolazione del ciclo dell' acqua, il supporto per le catene alimentari umane e naturali e l'habitat per un numero imprecisato di specie) con l' obiettivo di calcolare le possibilità rimaste alla nostra civiltà di evitare il collasso. Entrambi i fisici sostengono che “se il tasso di deforestazione non verrà alterato, la popolazione umana non sarà più in grado di sostenere se stessa” e col 90% di probabilità, la società industriale giungerà al collasso entro 20-40 anni. È importante stabilire che il modello elaborato da Bologna e Aquino non è concepito per tenere conto di “se probabilistici”, e dimostra che cosa succederebbe se applicassimo le tendenze attuali ad uno scenario futuro. Inoltre, è importante tener presente che Aquino e Bologna sono fisici teorici, perciò si sono dedicati allo studio del cambiamento climatico sul piano teorico, e in parte ipotetico. La “buona notizia” che lo studio rivela è che il tasso di deforestazione globale è andato declinando negli ultimi decenni (pur rimanendo preoccupante) e la popolazione mondiale non crescerà quanto ci si aspettava. La notizia negativa annuncia che il lasso di tempo richiesto per questi cambiamenti potrebbe essere troppo lungo per alterare in modo sostanziale le previsioni del modello esposto dagli studiosi. A questo Mauro Bologna e Gerardo Aquino avanzano possibili soluzioni. Entrambi sostengono che arrivati ad un “punto di non ritorno”, l'unica salvezza possibile sarebbe affidarsi ad uno sviluppo tecnologico senza precedenti. Nello studio viene descritta una sfera di Dyson, un'ipotetica megastruttura intorno al Sole, in grado di assorbire parte della sua energia, spedendola verso la Terra. Naturalmente, gli autori conoscono che le capacità ingegneristiche attuali sono al momento insufficienti per realizzare una tecnologia cosi' potente, infatti Aquino sostiene che la stessa quantità di energia potrebbe essere prodotta mediante un processo di fusione nucleare. Gli autori sottolineano che “è difficile immaginare, in assenza di uno sforzo collettivo molto forte, che avvengano grandi cambiamenti a questi parametri in un termine cosi' breve”. Il modo più efficace di far aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza è quindi passare ad un' idea di cura collettiva gli uni per gli altri, e per gli ecosistemi in cui ci troviamo...


N. P. III C Scu

S. G. I A Com

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste