Il 20 novembre del 1957 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha per la prima volta emanato la “Convention on the Rights of the Child” con l’adesione di 196 paesi, diventando così il trattato internazionale più ratificato al mondo. Il 20 novembre di ogni anno venne proclamata la data della ricorrenza della giornata mondiale per i diritti del fanciullo. Durante l’assemblea, la convenzione ha riconosciuto i bambini e gli adolescenti come cittadini a tutti gli effetti, estendendo anche a loro i diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. Un evento tanto rivoluzionario quanto necessario, che per la prima volta nella storia non vede più il bambino come un membro passivo della società, bensì considerato come titolare dei propri diritti e protagonista della sua vita. La giornata è volta a ricordare la necessità universale di dover dare maggior importanza e dedicare più attenzione per la tutela dei diritti dei giovani, che non deve in alcun modo essere basata sull’età, il luogo di provenienza e le condizioni sociali e personali dell’individuo. Oltre ai diritti ritenuti fondamentali, i bambini hanno diverse necessità, tutte ben diverse da quelle di un adulto. Per fare fronte a un corretto sviluppo dei giovani, l’ONU ha emanato una lista di dieci punti i diritti e i bisogni fondamentali per il corretto sviluppo dei giovani:
• diritto dei bambini a giocare;
• diritto dei bambini al cibo;
• diritto dei bambini ad avere una casa;
• diritto dei bambini alla salute;
• diritto dei bambini all’educazione;
• diritto dei bambini ad una famiglia;
• diritto dei bambini di avere una nazionalità;
• diritto dei bambini all’uguaglianza;
• diritto dei bambini ad esprimere la propria opinione;
• diritto dei bambini al non lavorare;
Molto spesso a causa le tematiche dei diritti sfociano all’interno della politica, dove vengono mal interpretate e utilizzate come argomenti di dibattito politico ignorando completamente le necessità e l’importanza di approvare leggi in tutela dei più giovani. Indipendentemente dal pensiero politico, liberale o conservatrice che sia, deve essere ben chiaro l’obbiettivo principale: la tutela. Ogni bambino ha diritto alla felicità, la possibilità di crescere in salute e sviluppare una cultura salda che gli possa permettere di crescere all’interno di una società sempre più ostile e aggressiva; deve essere sostenuto da una famiglia che lo aiuti nella sua crescita personale, dandogli amore e garantendogli un futuro; indipendentemente dal fatto che possa essere firmata da una madre e un padre o da una coppia di genitori dello stesso sesso o un singolo individuo. A un bambino non gli importa chi lo cresce, l’umica cosa che gli importa è la capacità dei tutori nel saziare il suo bisogno di essere amato.
A.T.
5C scu
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