Molto spesso, quando le persone neurotipiche parlano di autismo, lo fanno ragionando principalmente per luoghi comuni che molto spesso sono anche non veri. Ed è per questo motivo che è necessario che esistano sempre più serie come atypical, che ha il grande merito di mostrare con ironia cosa accade nella quotidianità di chi soffre di autismo, senza tralasciare anche i momenti più critici.
La serie, disponibile su netflix, narra le vicende Sam Gardner, un ragazzo con disturbi dello spettro autistico, il quale, giunto alla soglia dei 18 anni, sente che è arrivato il momento per lui di trovare l'amore e reclamare la propria indipendenza. Aiutato dalla sua terapeuta Julia e dal suo migliore amico Zahid, Sam intraprende un emozionante viaggio alla ricerca di sé stesso, portando tutta la sua famiglia (in particolare la madre apprensiva Elsa) a rimettersi in discussione.
"Atypical" non è sicuramente il primo prodotto cinematografico a trattare questa tematica (basti pensare a "Parenthood", che racconta le avventure della famiglia Braverman, tra i cui membri c’è Max, un ragazzino con la sindrome di Asperger e "The Good Doctor",che narra le avventure di un talentuoso medico autistico), ma probabilmente è il più rivoluzionario perché pone la malattia al centro della narrazione, cosa importantissima se consideriamo il fatto che, secondo i dati riportati dall’Osservatorio Nazionale, in Italia un bambino su 77 soffre di un disturbo dello spettro autistico (e negli Stati Uniti addirittura un bambino su 54 è autistico).
Per concludere, consiglierei Atypical in quanto è in grado di offrire un ritratto realistico delle difficoltà relazionali di chi è affetto da disturbi dello spettro autistico e, cosa più importante, può aiutare a liberarsi di certi pregiudizi sulle persone neurodivergenti che ancora oggi infettano il modo di pensare della società.
B. C.
II A Liceo Classico
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