Passa ai contenuti principali

Un veterano che guarda al futuro. Il Patrux

 

Un nuovo anello si va ad aggiungere alla catena di interviste preparate con dedizione dagli alunni e dai professori del corso serale. Questa volta abbiamo come protagonista un veterano dell’insegnamento, il professor Francesco Patrucco, insegnante di italiano e latino presso il Balbo. Durante l’intervista, il professor Patrucco ci racconta con estrema lucidità e chiarezza, le sue prime esperienze nelle vesti di professore e di come queste abbiano, in taluni casi, caratterizzato il suo percorso lavorativo e personale, rimanendo come ricordi indelebili scolpiti nella mente. Questi piacevoli ricordi sono ciò che rimane di un percorso che gli ha consentito di ritornare all’interno della scuola in cui andava da ragazzino, ma questa volta nelle vesti di professore, dando al tutto una sfumatura poetica. Vengono sottolineati aspetti encomiabili, che caratterizzano gli alunni del serale, i quali si trovano tra i banchi di scuola per una scelta personale e spinti da una motivazione fuori dal comune, questo consente lo sviluppo di un rapporto, professore studente, che al diurno non sarebbe possibile sviluppare. Si evince dall’intervista un elemento di rara importanza, ovvero, che gli alunni del serale, ricchi di un bagaglio esperienziale più ampio, si approcciano nei confronti del futuro con il desiderio di cambiare. Il serale rappresenta una nuova sfida, non solo per gli studenti, ma anche per gli stessi professori, i quali si trovano ad affrontare nuove dinamiche, che consentono loro di arricchirsi umanamente e professionalmente. 

Questo e molto altro per ED È SUBITO SERALE. 


D.C. II Segmento SCUS

A.P. II Segmento SCUS

S.M. II Segmento SCUS


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste