Passa ai contenuti principali

IL FEMMINISMO È PER TUTTI, ANCHE PER GLI UOMINI


Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/vectors/femminista-femminismo-2923720/





Il fatto che il termine “femminismo” derivi esclusivamente dal latino “femina”, cioè “femmina, donna”, non rappresenta un’automatica esclusione degli uomini da questo movimento da sempre giudicato per quello che non è. Per anni si è discusso nel movimento stesso se gli uomini potessero essere o meno dei femministi, tant’è che negli anni Sessanta si parlò di “separatismo”, un termine che la filosofa Marilyn Frye definisce come “una separazione di vario ordine e modalità dagli uomini e dalle istituzioni, dai rapporti, dai ruoli e dalle attività che sono definiti o dominati dall’uomo e che operino a favore degli uomini e del mantenimento del privilegio maschile – separazione iniziata e sostenuta dalla volontà delle donne”. Se il femminismo nasceva come un movimento per ottenere l’eguaglianza delle donne nella società, come si poteva accettare la presenza di uomini – simbolo, se così possono essere definiti, del patriarcato e del machismo? Fortunatamente poi, con il passare degli anni, questo concetto di separatismo si è sempre più attenuato e sono tanti gli uomini che si stanno avvicinando al femminismo, quali ad esempio il premier canadese Justin Trudeau, il cantante ed artista Harry Styles, gli attori Mark Ruffalo e Chris Hemsworth, e tanti altri nomi noti. Purtroppo, capita troppo spesso che gli uomini – e delle volte anche le donne – abbiano un’idea sbagliata del femminismo. Anzitutto, il femminismo NON è il corrispettivo “femminile” del maschilismo; se quest’ultimo rappresenta la presunta superiorità dell’uomo alla donna, il primo, al contrario, è un movimento nato durante la rivoluzione industriale per raggiungere l'emancipazione e la parità con gli uomini dal punto di vista culturale, sociale e politico. Il femminismo non punta, quindi, a porre la figura della donna come superiore a quella dell’uomo: esso nasce come movimento per la parità con gli uomini, non per la loro sopraffazione; esiste un termine specifico per indicare il pensiero – sbagliato – secondo cui l’uomo dev’essere inferiore alla donna e si chiama “nazi-femminismo”. Questo termine era stato inizialmente coniato dai media americani come dispregiativo per le femministe, ma è poi stato esteso per indicare quell’ala radicale ed estremista del movimento, che è conosciuta per non tollerare le idee altrui e per osannare la superiorità in tutto e per tutto della donna; considerato da molti un termine troppo “forte”, viene spesso sostituito con il termine “biofemminismo”, che però non esprime allo stesso modo il concetto in sé e per sé di questa ala estremista, in quanto vuol dire letteralmente “la concezione della superiorità biologica della donna sull’uomo”. Gli uomini, inoltre, molto spesso tendono a non interessarsi al femminismo anche perché si sentono attaccati da una cultura tossica e machista che vede il femminismo come un vero e proprio attentato alla libertà ed ai diritti degli uomini. Ma proprio perché il femminismo rivendica un concetto di parità ed eguaglianza dev’essere per tutti, anche per gli uomini: la parità e l’eguaglianza rappresentano due diritti sacrosanti per tutti, non solo per gli uomini o solo per le donne.


S. F.

II A Class

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif