La rivoluzione del mondo arbitrale è appena cominciata. Dopo dodici anni cambia il presidente dell'AIA (Associazione Italiana Arbitri): Marcello Nicchi, in carica dal 2009, lo scorso 14 febbraio ha ceduto la propria poltrona ad Alfredo Trentalange, ex arbitro internazionale della Sezione AIA di Torino. Il programma del neoeletto profuma di rivoluzione: più trasparenza nei confronti dei tifosi, è questo il mantra che il neo presidente porta avanti sin dall'inizio della campagna elettorale. L'obiettivo è quello di dedicare una finestra al termine della giornata di campionato durante la quale l'AIA spiegherà le decisioni più importanti prese durante la stessa giornata. La figura dell'arbitro in TV richiesta da molti, addetti ai lavori compresi, sta finalmente prendendo forma. Un primo esperimento è stato fatto lo scorso 28 Febbraio quando Daniele Orsato, il miglior arbitro italiano in circolazione, ha fatto la prima apparizione sul grande schermo. Un buon inizio, ora bisogna dare continuità. Ma non è finita qua. Uno degli obiettivi del neoeletto Trentalange è quello di portare ad arbitrare in Serie A anche le donne. "Nel giro di due anni spero di riuscire a portarne ad arbitrare regolarmente nel massimo campionato" ha dichiarato Trentalange. Sulla carta sembrerebbe un un gran progetto, ma come al solito, a parlare saranno i fatti. Ciò che spero e mi auguro è che l'ambizioso progetto del neo presidente non rimanga in stallo a causa della lenta e logorante burocrazia italiana che ha già colpito in passato. Questo è il momento di agire, la differenza va fatta ora. Spero che Trentalange venga assecondato da quanti più club possibili, sperare che tutti siano d'accordo è alquanto utopistico, e che la prima rivoluzione arbitrale possa davvero cominciare con lo scopo di migliorare un movimento che da dodici anni a questa parte è sempre rimasto più indietro rispetto al resto d'Europa.
M. C.
III A Class.
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