Passa ai contenuti principali

DIOR: From Versailles with love!

Dopo le meravigliose nuove creazioni da parte di Armani e Valentino, a colorare questo periodo grigio della nostra esistenza, si aggiunge uno dei brand per eccellenza: "Dior".

La direttrice artistica "Maria Grazia Chiuri" ha dato il via ad un'affascinante sfilata proprio all'interno della stupefacente Reggia di Versailles, in una stanza tempestata di specchi, la quale sembri trasmettere un messaggio molto importante, in tema psicologico.

Per questa nuova edizione di Dior, si è pensato di dare sfogo alla rappresentazione di figure "fumetto", da parte di giovani ragazze provenienti da diverse parti del mondo.


Curiosa ed affascinante è la raffigurazione di fantasie inerenti ai tarocchi, totalmente ricamati a mano ed è proprio da questa grande ispirazione che parte il tema principale di questa nuova edizione del marchio: una sorta di tuffo in una realtà, in un certo senso inquietante, ma al contempo affascinante, poiché porta alla conoscenza del proprio io e riconoscere se stessi.

Già dalla prima scena emerge questo profondo significato, tramite figure che portano a un disorientamento, il quale avvia ad utilizzare punti di vista differenti.
Molto particolare è l'uso di tessiture tramite pizzi con inserti di elementi decorativi dipinti personalmente dalle creatrice, velluti dorati animati dagli inserti tratti dal mondo dell'astrologia e lucenti jacquard.
Protagonisti sono questi meravigliosi abiti da sera, con corpetti ricamati, stretti al petto, ma voluminosi su maniche e dalla vita in giù.

Non sono da meno capi più maschili, come i pantaloni a vita alta in tweed grigio, accompagnati da top dello stesso materiale e colore.
Abiti fiabeschi, che riportano all'età imperiale con lucenti e voluminosi tessuti sono il marchio distintivo di questa collezione, che come sempre riesce a stupire!





C. Z.   
     
IV C Scienze Umane        

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif