Passa ai contenuti principali

Don Chisciotte della Mancia

 

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/don-chisciotte-mulini-a-vento-281401/

“Combattere contro i mulini a vento” è un'espressione che nasce con il capolavoro Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes, uno dei più grandi scrittori spagnoli del XVII secolo. Il famoso romanzo, conosciuto in tutto il mondo, racconta delle avventure di un tale Don Quijote che, a forza di leggere libri di cavalleria, ha perso il tatto con la realtà. Decide così di emulare questi grandi eroi erranti, partendo per compiere delle avventure altrettanto grandiose insieme al suo cavallo e al suo scudiero Sancho Panza. Non fosse che la maggior parte di queste peripezie sono solo immaginarie. Una di queste è il famoso episodio dei mulini a vento, davanti ai quali Don Quijote pensa che siano dei giganti e decide di combatterli, dicendo che deve sconfiggere i mali della società per volere di Dio. Da qui nasce il detto “combattere contro i mulini di vento” che assume il significato di una battaglia contro qualcosa che non esiste ed è solo un’illusione e di conseguenza non potremo mai vincere. Un concetto analogo è quello di titanismo, che prende le sue radici nell’antica Grecia, quando i Titani avevano un atteggiamento di sfida verso gli dei pur sapendo che il fallimento era assicurato.  

Allora perché intraprendere un’impresa del genere con la consapevolezza che l’esito sarà negativo?

Chi non riesce a riconoscere che la battaglia è illusoria, ha un barlume di speranza di non soccombere  neanche davanti alle situazioni più difficili e preferisce pensare che prima o  poi arriverà l’occasione di riscatto. Chi è pienamente conscio di come andrà a finire, invece, lo fa per una questione individuale; un atteggiamento simile aumenta la stima di noi stessi ai nostri occhi e a quelli degli altri, oppure per una questione di principio. Come quando Ettore, sapendo di dover duellare con Achille, invece di mettersi al riparo, affronta il proprio destino con audacia, mostrano così di essere un eroe dai sani principi. 

Un'impresa titanica è la rappresentazione massima del coraggio e dell’onore. 


S. R. 

IV B Ling.


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif