Passa ai contenuti principali

GIORNATA DEL FIOCCHETTO LILLA

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/illustrations/nastro-consapevolezza-supporto-1399452/


Il 15 marzo, si celebra la giornata nazionale del fiocchetto lilla contro i disturbi del comportamento alimentale. Solo in Italia più di tre milioni di giovani soffrono di Dca (disturbi del comportamento alimentare). Molto spesso sia chi soffre di Dca sia i parenti e amici tendono a sottovalutare il problema, rischiando di andare a peggiorare la situazione di coloro che ne sono vittime. 

Oltre che personale, la Dca la si può tranquillamente considerare una concreta “pandemia sociale”: dove il 96% delle vittime sono donne mentre il 4% sono uomini. La motivazione principale per la quale a soffrire di un Dca sono prevalentemente le donne, è dovuta dagli stereotipi e dai canoni che la società impartisce ai singoli individui, sia da un punto psicologico che da quello fisiologico, facendo credere alle vittime di non stare bene all’interno del proprio corpo, forzandole ad un cambiamento. 

Proprio per questo motivo, nella maggior parte dei casi, i disturbi del comportamento alimentare sono spesso correlabili ad altre patologie psichiatriche: dunque, oltre a provocare una grande sofferenza psichica, coinvolge anche il corpo, provocando gravi complicazioni nella vita quotidiana, sciale e lavorativa di coloro che ne soffrono. 

Il Ministero della Salute definisce i disturbi dell’alimentazione come: “malattie complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che portano a vivere un’ossessiva attenzione ala propria immagine corporea, al proprio peso ed a una eccessiva necessità di stabilire un controllo su di esso”.

Le due malattie più frequenti e più gravi sono l’anoressia e la bulimia nervosa che, secondo l’istituto superiore di sanità, nell’ultimo ventennio sono diventati un’emergenza di salute mentale che, se non curata, potrebbe comportare effetti devastanti sulla vita di adolescenti e giovani adulti. 

In base alla definizione dell’Iss: una persona diventa anoressica quando, riducendo o addirittura interrompendo la propria abituale alimentazione, una persona scende al di sotto dell’85% del peso standard in base alla propria età, sesso e altezza. 

Invece, una persona bulimica, è colei che tende a mangiare quantità eccessive di cibo, ingerendo diverse migliaia di calorie in un arco di tempo molto stretto. La bulimia può essere intesa come la sensazione di non poter smettere di mangiare e di non poter controllare il proprio comportamento; solitamente prima e dopo i periodi di abbuffata, la vittima soffre un periodo di stress emotivo molto forte. 

Dall’anoressia e dalla bulimia è possibile guarire. L’obbiettivo può essere raggiunto seguendo precisi percorsi terapeutici mirati che variano da persona a persona. Si mira a curare il corpo ma soprattutto la mente. La durata del percorso può variare in base al grado di sviluppo della malattia, necessita l’intervento di una squadra di professionisti multidisciplinari. Per iniziare la cura, una volta riconosciuta la malattia è necessario che a vittima e la famiglia si rechino dal proprio medico o, nei casi più estremi, dal pediatra per analizzare insieme come procedere nella cura. 

In Italia, dal 2016, sono stati registrati oltre 3 mila morti causati da disturbi del comportamento alimentare e a dimostrazione del fatto che sono problematiche ancora attualmente frequenti, nel 2020, con il covid-19, le vittime di Dca sono aumentate del 30%. 

“Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere!”


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste