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L’ACQUA: MADRE DELLA VITA


Immagine tratta dal sito: https://www.pexels.com/it-it/foto/chiudere-la-fotografia-del-flusso-d-acqua-612341/  


“L’Acqua è la materia della vita. È matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua.”

  –  ALBERT SZENT-GYORGYI


Eccoci tornati a parlare dell’Agenda 2030!

L’acqua è l’elemento base della nostra vita e della nostra “casa”, ovvero la Terra, e per tale ragione è di essenziale importanza garantire la sua abbondante presenza, ma non solo!

L’Agenda 2030 pone ben tre obiettivi dedicati a questo elemento, analizziamoli insieme.

L’obiettivo 6: garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie; sul nostro pianeta è presente la quantità di acqua necessaria per soddisfare il fabbisogno della popolazione mondiale, ma a causa della cattiva gestione di questa risorsa da parte dei governi dei diversi Stati, si registra  un’elevata mortalità a causa della siccità e anche dei servizi sanitari non adeguati. Osservando i dati pubblicati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si può constatare che:

  • Sono presenti 663 milioni di persone totalmente sprovviste di acqua e almeno 1,8 miliardi utilizzano fonti di acqua potabile contaminate a causa dei sistemi fognari non presenti;

  • Ben 2,4 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienici;

  • A causa dei motivi appena indicati ogni giorno si stima un aumento esponenziale della mortalità infantile solo a causa di malattie correlate alla mancanza e/o alla contaminazione dell’acqua.

Per tale ragione i goals posti dall’Agenda 2030 per garantire il pieno compimento dell’obiettivo sopracitato sono innumerevoli, ed è necessario raccoglierli all’interno di due punti chiave:

  • Garantire entro il 2030 l’accesso diretto ed equo all’acqua potabile e ad impianti sanitari e igienici adeguati; ciò potrebbe garantire una particolare attenzione alle persone più vulnerabili e allo stesso tempo diminuire il tasso di mortalità. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che ogni persona supporti, in maniera locale, il miglioramento degli impianti igienico-sanitari e soprattutto il corretto utilizzo dell’oro blu. 

  • Iniziare un progetto di risanamento e salvaguardia nei confronti degli ecosistemi correlati, in maniera diretta o non, all’acqua; dal punto di vista internazionale è necessaria una cooperazione concreta ed efficace per organizzare e/o creare programmi d’aiuto legati all’acqua per i Paesi in via di sviluppo: l’unione fa la forza.


Correlato alla visione del sesto obiettivo si trova il dodicesimo, ovvero garantire modelli di consumo e di produzione sostenibile: per i motivi sopra indicati è necessario utilizzare l’acqua in maniera consapevole e soprattutto non farne un uso eccessivo senza un vero e proprio bisogno. La consapevolezza che l’acqua potabile presente sulla Terra è pari al 3% della totalità presente e che in realtà solo lo 0,55% è accessibile all’uomo (il restante è nei ghiacciai, in Antartide e nei poli), dovrebbe far nascere all’interno di ogni cittadino del mondo una sensazione innata che lo spinge a considerare questo bene come un tesoro più che prezioso, e perciò non sprecarlo. Intraprendendo uno stile di vita basato sul risparmio dell’utilizzo di questa risorsa, si garantirebbe una maggiore accessibilità in futuro, ma soprattutto che l’uomo non si estingua in un arco di tempo assai più breve di quanto la scienza abbia idealmente pronosticato con il naturale andamento del cosmo. Anche l’obiettivo 6 ha dei traguardi ben definiti, ovvero:

  • Creare il Quadro Decennale di Programmi per il Consumo e la Produzione Sostenibili; i Paesi che guideranno il processo, poiché più avanzati sotto alcuni punti di vista, devono aiutare i Paesi in via di sviluppo. Grazie a questo si dovrebbe giungere, nell’arco di tempo prestabilito, senza ulteriori ritardi, non solo ad una gestione sostenibile delle risorse che la natura ci fornisce ma anche dimezzare gli sprechi pro-capite della popolazione mondiale.

  • Far nascere la giusta consapevolezza nei cittadini di tutto il mondo in modo tale da intraprendere uno stile di vita che rispetti la natura e le risorse che ci fornisce la Terra. Si potrebbero così promuovere in modo più efficace pratiche sostenibili, in corrispondenza e in ottemperanza alle leggi createsi per giungere al compimento del progetto intrapreso dall’Onu, creando anche nuove tecnologie e modelli di consumo per un concreto sviluppo sostenibile realizzabile. 


Le risorse idriche del nostro pianeta influenzano fortemente gli ecosistemi presenti: ciò garantisce il benessere degli organismi che lo abitano, oltre che a permettere il commercio e il trasporto di merci che influenzano la vita degli uomini anche dal punto di vista economico. Per tale ragione gestire con attenzione le risorse idriche permetterà di costruire un futuro al 100% sostenibile e il reale compimento raggiungimento degli obiettivi.

L’acqua costituisce il 99% del territorio globale, e da essa dipende il sostentamento di ben tre milioni di persone, ma non solo; il 30% di anidride carbonica prodotta dalle attività antropiche viene assorbita dalle acque, questo permette un rallentamento dei cambiamenti climatici, che provocano a loro volta un sostanziale danno a tutta la popolazione globale. Nonostante l’importanza della preziosità dell’oro blu il 40% degli oceani è pesantemente influenzato dalle attività del genere umano, e gli organismi che vivono al loro interno stanno rischiando l’estinzione, senza contare i profondi mutamenti climatici. Per tale ragione entro il 2025 è fondamentale azzerare completamente l’inquinamento marino alimentato anche dai detriti sui fondali oceanici e delle sostanze inquinanti. Risulta essenziale migliorare la conoscenza scientifica per poter sviluppare nuove tecnologie in concomitanza alle direttive della Commissione Oceanografica Intergovernativa sul Trasferimento di Tecnologia Marina, per migliorare le condizioni degli oceani. È necessario affiancare alle precedenti istruzioni anche il diritto internazionale racchiuso all’interno della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare che delinea una panoramica legale per poter conservare le risorse oceaniche e gli oceani stessi, utilizzandoli in maniera sostenibile.

Riproponendo il progetto iniziato nella classe IVC del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato (AL) è fondamentale parlare del lavoro svolto dal gruppo “Acqua”, che sta analizzando a 360°, gli aspetti e le criticità che caratterizzano l’uso di questa risorsa. Il progetto è nato dalla voglia di trasmettere a tutti gli studenti l’importanza di ciò che ci circonda e soprattutto creare una consapevolezza che ogni attività svolta da ogni singolo individuo influenza, in maniera negativa o positiva, il futuro della nostra “casa” Terra e della nostra vita.

Diventiamo consapevoli per un futuro migliore!


G.P. IVC SCU

A.A. IIIB CLA


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