Passa ai contenuti principali

Tutte siamo alla moda... tutta la moda siamo noi.

Quante volte ci siamo guardate allo specchio e abbiamo notato che, forse, quella maglia non facesse per noi o che quel paio di pantaloni fosse troppo stretto, inadatto alle nostre cosce "grosse"?

"Canoni di bellezza", dicevano...

Ma sapete cosa penso io? "Chissenefrega!"

Prendiamo questi pregiudizi, dubbi, paranoie sul nostro corpo e buttiamoli via una volta per tutte.

Impariamo ad apprezzare le nostre particolarità, senza dar retta alle voci esterne, le quali costantemente riempiono le nostre menti ancora in costruzione, buttando giù tutto ciò che poco a poco sta crescendo e maturando.

Gli abiti, quelli che riposano dolcemente nell'armadio della nostra cameretta, non devono essere oggetto di paura, ma bensì un vero e proprio simbolo di stile... del NOSTRO stile.

Se ti fa star bene indossalo, reinventalo, abbinalo e soprattutto... amalo nella maniera in cui lui ama te e le tue forme.

Perché rinunciare a gonne, jeans a vita alta, vestiti e top?

Solo perché la società ha un ideale ben preciso di modella?

Negli anni passati questo problema si è riscontrato parecchio nei marchi di haute couture, le cui creazioni venivano fatte portare da "top model" decisamente troppo magre.

Ai giorni d'oggi, seppur ancora molto presente, la situazione è leggermente cambiata, poiché si è dato il via a sfilate di modelle curvy, sfatando finalmente il mito che non donava mai luce a questa parte della realtà splendida e femminile in tutte le sue sfaccettature.

Che sia una maglia o un abito un po' più stretto del solito... fai vedere a tutti l'immensa gioia che ti trasmette!

Come cita la canzone: "Sei bella così".

E niente e nessuno sarà mai in grado di spegnere la tua immagine.

Che il fashion possa essere un grande tesoro per tutte noi.


C. Z.        

IV C Scienze Umane        

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif