Passa ai contenuti principali

Giorgio Armani Privé

Il grande stilista Giorgio Armani, da cui prende nome l'omonimo brand, ha risvegliato i nostri animi con una collezione tutta nuova, femminile, colorata, di gusto, presentata a Palazzo Orsini.

Si tratta della sensazionale "Giorgio Armani Privé - in Omaggio a Milano": abiti dalle sfumature che colpiscono al primo sguardo, fantasie floreali che rispecchiano un po' la nostra era e tagli molto eleganti, che vanno a definire e slanciare le forme, sono i segni distintivi di questa sfilata. I colori emergenti sono: rosso magenta, blu di Prussia e grigio.

Uno dei capi più significativi è di gran lunga l'abito lungo con inserti in paillettes e microcristalli che ricadono sul dietro e sul davanti, dando un senso di sensualità e al contempo raffinatezza pura.
Sensazionali sono i ricami, già menzionati prima, su un tulle di un delicato colore grigio e accompagnati da un fiocco in seta che ricade sulla schiena.
Il blu è protagonista di un meraviglioso vestito principesco, con scollatura a cuore, gonna ampia e intreccio sul davanti che da un tocco di stile in più.

Molto distintivi sono i completi in giacca e pantalone, nei quali l'eleganza emerge da un punto di vista diverso, grazie all'aggiunta del capospalla beige oppure una camicia cobalto sopra un completo in raso blue.
Infine il floreale emerge in un meraviglioso outfit serale, dove il rosso acceca gli occhi di tutti, applicato su questa gonna lunga fin sopra i piedi, ma a staccare e il top nero che contrasta la lucentezza del sotto.
Qui potete vedere la sfilata:
Una collezione a dir poco meravigliosa, diversa, che rispecchia l'eleganza in tutte le sue peculiarità.
Armani haute couture... here we are!


C. Z.         

IV C Scienze Umane        

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif