Molto spesso nell’arco della nostra vita ci sentiamo giù di morale,
spossati, affranti, vuoti e soli. Di solito queste sono sensazioni passeggere:
quando però permeano ogni istante delle nostre giornate si parla di
depressione.
Per affrontare una depressione prima dobbiamo individuarne le cause che posso essere di due tipologie: fisiche o psichiche. Nel primo caso la strada è molto più semplice.
Quando si è depressi ci sono due circuiti coinvolti: la corteccia
prefrontale e il sistema limbico. La corteccia prefrontale è la sede dei nostri
pensieri e del controllo degli impulsi mentre il sistema limbico è collegato
all’affettività e alle emozioni. Nella depressione, ciò che risulta non
funzionare bene è la comunicazione tra queste due parti.
La corteccia prefrontale, che dovrebbe aiutarci a regolare l’emotività e l’impulsività innescate dal sistema limbico, non sembra svolgere bene il suo lavoro. Così, alti livelli di stress possono provocare i sintomi della depressione in quanto l’ipotalamo, il cuore del sistema limbico, quando ci troviamo in situazioni stressanti, provoca un aumento degli ormoni dello stress, come il cortisolo e l’adrenalina.
L’insorgere della depressione dipende anche dall’azione di un numero molto ampio di neurotrasmettitori, che generalmente vengono rilasciati dal nostro cervello e svolgono diversi tipi di funzioni. Quando alcuni di questi neurotrasmettitori non funzionano come dovrebbero, si possono osservare alcuni sintomi tipici della depressione. Tra i principali trasmettitori troviamo: la serotonina, che influisce sulla forza di volontà, la motivazione e l’umore, la noradrenalina, che aumenta la concentrazione e la capacità di far fronte agli stress, la dopamina, che incrementa il piacere, la melatonina, che migliora la qualità del sonno, e molti altri.
Tutti questi neurotrasmettitori sono necessari per il buon funzionamento di decine di circuiti all’interno del nostro cervello e, come se non bastasse, essi interagiscono anche tra loro. Questi neurotrasmettitori posso essere regolati anche da uno stile di vita sano, come una corretta alimentazione e un costante esercizio fisico.
In questi casi occorre un intervento di un
medico psichiatra, che valutando gli esami prescrive una corretta terapia,
quella più adatta ai bisogni del paziente.
Quando però la depressione non dipende
solo da un fattore fisico ma è la conseguenza di traumi, la strada non è così
rettilinea. Bisogna rincorrere alla psicoterapia, che purtroppo spesso non è
accessibile a tutti a livello economico, o perché semplicemente ci si sente in
imbarazzo nel parlare dei propri problemi ad uno sconosciuto.
È importate parlarne con una figura di
riferimento come un genitore o un insegnante, non c’è nulla da temere, loro non
giudicano perché tutti ci siamo passati o ci passeremo almeno una volta nella
vita. Una chiacchierata a volte, può cambiare prospettiva.
La depressione ricordiamoci che può essere superata, soprattutto quando essa si manifesta in età adolescenziale. In un periodo così delicato come l’adolescenza il più banale dei problemi può sembrare insuperabile, come la fine di tutto. Se solo riflettessimo su tutto ciò che ci accade, con una mente lucida, capiremmo che è solo il corso della vita, che può essere in discesa o in salita. Ricordiamoci ciò che siamo, ciò che vogliamo essere e immaginiamoci tra dieci anni, quando ripensando a questi momenti bui ci faremo una risata e penseremo “ma chi me l’ha fatto fare?”.
Il mio messaggio è rivolto a tutti i giovani: è adesso il
momento di sbagliare, di innamorarsi innumerevoli volte, di rimanere delusi, di
divertirsi nella giusta misura, di stare con i nostri cari e soprattutto di
amare noi stessi. È adesso che abbiamo il potere di decidere che tipo di vita
vogliamo. Come diceva Appio Claudio Cieco: “Homo faber fortunae suae”, l’uomo è
artefice del proprio destino.
R. F.
V A Scienze Umane
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