Ricordo precisamente il primo giorno di liceo. Studenti in fila fuori da scuola, macchine parcheggiate ovunque, un ammasso di zaini tutti colorati, vociare altissimo. Ma non abbastanza alto per silenziare i cuori impazziti dei ragazzi che scalpitavano per l'adrenalina, l'ansia e la voglia di scrivere un nuovo capitolo della loro esistenza. Come lo so? Semplice c'ero anche io. Non meno agitata di altri ma rivolta verso tutt'altra prospettiva. La ricerca di obiettivi e sogni che si sarebbero realizzati nella mia mente nell'arco di cinque anni e si sperava, anche nella realtà. Pensare che iniziavo a costruire la mia persona pezzo dopo pezzo in maniera sempre più importante era emozionante, ma anche spaventosamente travolgente. "Se sbaglierò strada?" "Se non capisco il mio talento" "Se e se e se", probabilmente le paranoie nella mia testa hanno sempre avuto una scorciatoia facile. Ma fu proprio li’ che persa tra i miei pensieri notai una ragazza poco distante da me. Capelli ricci, poco più alta di me, aspetto gentile. Alzò anche lei lo sguardo e bastò un istante per capire che ci saremmo parlate fino a quando non avrebbero aperto i cancelli. Questo è stato il momento in cui conobbi la mia migliore amica e compagna del liceo, quella persona che ti basta anche solo guardare a lezione per capire esattamente cosa pensa, con la quale condividere piccoli successi o insuccessi scolastici, sciocchezze e avvenimenti seri, con la quale condividere tutto. Forse anche troppo. Una persona a cui regalarsi nel momento del bisogno, per la quale spendersi giorno e notte per vederla semplicemente sorridere. A volte ci si dimentica che gli incontri casuali sono sempre quelli migliori. Non possiamo programmare le cose più belle della vita. Non ne abbiamo il controllo. Possiamo soltanto vivere al massimo ogni esperienza e trarne il meglio.
8.00. Suona la sveglia, le tempie pulsano come se avessi sbattuto la testa contro il muro. Sballottando da una parte all'altra mi imbatto in una fotografia di classe di quando ero al liceo e capisco di aver sognato il mio primo giorno di scuola da studentessa. Infatti ora lo affronterò da insegnante. Obiettivi diversi, paure diverse, emozione la stessa. Cuore impazzito. E mentre mi preparo alla mia primissima lezione nel mio liceo capisco di aver immaginato la storia di un sogno, un sogno diventato realtà.
A. R.
III A Class.
immagine tratta dalla App: Canva
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