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Ci abituiamo al buio

 

Ci abituiamo al buio

 



 

Ci abituiamo al buio

quando la luce è spenta;

dopo che la vicina ha retto il lume

che è testimone del suo addio,

 

per un momento ci muoviamo incerti

perché la notte ci rimane nuova,

ma poi la vista si adatta alla tenebra

e affrontiamo la strada a testa alta.

 

Così avviene con tenebre più vaste –

quelle notti dell’anima

in cui nessuna luna ci fa segno,

nessuna stella interiore si mostra.

 

Anche il più coraggioso prima brancola

un po’, talvolta urta contro un albero,

ci batte proprio la fronte;

ma, imparando a vedere,

 

o si altera la tenebra

o in qualche modo si abitua la vista

alla notte profonda,

e la vita cammina quasi dritta.

 

    Così recita la poesia di Emily Dickinson, poetessa statunitense vissuta nel XIX secolo.Questa lirica è un'allegoria che si riferisce non solo al buio reale al quale la nostra vista si abitua a poco a poco per riuscire a distinguere le cose che ci circondano in mancanza di luce, ma soprattutto al buio che colpisce l'anima. Quando la vita attorno a noi diventa più scura, i colori si sbiadiscono e le giornate sono piatte e insipide. Ciò che distingue l'essere umano dalle altre specie è la capacità di adattamento alle situazioni mutevoli, una capacità che sta alla base della sopravvivenza e ci fa evolvere in esseri ancora più abili. Emily suggerisce che anche nei momenti di sconforto e tristezza, come nell'oscurità, riusciamo a crearci un sentiero da percorrere con una luce interiore che ci aiuta a riconoscere ciò che ci sta intorno per poter affrontare e superare le avversità della vita.

    Come tutte le cose, però, anche questa non manca di aspetti negativi. Quando una situazione si trasforma noi riusciamo sì ad adattarci, ma non sempre si tratta di una circostanza positiva e assecondare il cambiamento potrebbe nuocerci. Ci abituiamo a questo dolore che diventa la nostra realtà, dimentichiamo come eravamo prima, dimentichiamo i colori brillanti della vita quando la luce risplendeva su tutto. Rimaniamo nell'oscurità pensando sia l'unica scelta che esista, mentre questa ci consuma. Nonostante questo possibile pericolo, questa poesia ci sprona a confidare nell'istinto di sopravvivenza che prima o poi, sicuramente, ci darà gli strumenti per affrontare il buio dell'anima. Come disse Albus Silente, il personaggio più saggio della saga di Harry Potter, in una delle scene del terzo libro, " la Felicità la puoi trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce".

S.R., 

V B Linguistico

Immagine tratta dal sito: https://cdn.pixabay.com/photo/2017/08/24/18/38/lantern-2677894_1280.jpg


 

 

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