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H E 8

 

H E 8

Lo scopo della ricerca sottostante è quello di ricavare prove sufficienti a stabilire come la lettera H e il numero 8 abbiano avuto la stessa origine. Partiamo dunque dall’Egitto, la culla della scrittura e dell’alfabeto.

Come si può notare in questa immagine alla lettera H coincidevano ben due simboli: un intreccio di lino (graficamente molto simile ad un 8) e una linea spezzata aperta simile ad un labirinto.  Quest’ultima è assai curiosa considerando il popolo egizio come esperto di matematica e facendo caso al numero di angoli interni ed esterni creati dalla figura, esattamente 8. Proprio dall’intreccio di lino risale un simbolo praticamente identico (a volte riportato con un cerchio in meno) e sempre corrispondente al suono “H” nell’alfabeto proto-sinaitico (e da cui si suppone possa derivare in parte anche l’alfabeto sud-arabico che dopo andremo ad analizzare).


Abbiamo dunque già due particolari, due caratteristiche che denotano un legame tra la H e l’8. Ma passiamo oltre, pur rimanendo sempre in Egitto. Gli egizi erano degli scienziati, ma non si può far scienza senza numeri, e grazie agli scritti rinvenuti possiamo anche studiare il sistema numerico caratteristico di questo popolo.

Due serie di 4 linee poste una sopra l’altra, ergo due schemi uguali sovrapposti, e non a caso troviamo in altre culture primitive un 8 rappresentato come un “=”. Certo, potrebbe trattarsi di coincidenze, eppure a pensarci bene il nostro otto non è altro che l’insieme di due cerchi in cui uno è posto sopra l’altro. Immaginiamoci ora di disegnare attorno ai gruppi di quattro linee due rettangoli. Otterremo dunque un simbolo identico ad uno di quegli 8 degli orologi digitali.

Ottava lettera dell’alfabeto fenicio, una H, l’unione di due rettangoli. L’importanza dell’alfabeto fenicio è innegabile, considerando che i nostri stessi caratteri derivano direttamente da esso. D’altronde stiamo parlando del popolo commerciante per eccellenza, del popolo che si espanse per tutto il Mediterraneo, del popolo che si mischiò con tutte le altre genti. Queste lettere ci saranno fondamentali nella nostra ricerca, saranno il nostro punto di partenza. Arrivati a questo punto la nostra via si divide in 3 strade: quella semitica, quella araba e infine quella ellenica. La prima strada è più breve delle altre, o almeno all’interno di questo studio, ma non meno importante. Per secoli quello ebraico è stato un alfabeto prettamente identico a quello fenicio, e solo dopo questo cambiò pur mantenendo in alcuni casi i nomi delle lettere. Esaminiamolo:

Anche qui ottava lettera nonché equivalente del numero 8. È dimostrata la discendenza della Het fenicia ed è confermata la sua posizione nell’alfabeto. Ma le curiosità non finiscono qui: ragioniamo sul nome, “Heith”. Heith, molto simile ad “eight”, giusto? E visto che siamo arrivati a questo punto analizziamo l’equivalente di “8” in tedesco: “acht”, riconducibile alla parola “acca” ed alla sua etimologia.

Giungiamo ora alla seconda strada, la più complessa e importante per noi. Sappiamo che l’alfabeto Aramaico è nato grazie a quello fenicio, sappiamo che esso ha mantenuto come l’ebraico molti caratteri uguali per diversi secoli, e con essi anche i nomi. Abbiamo dunque un'altra H, completamente identica alla Het nella fase arcaica, ed una H pari a quella ebraica moderna nella fase contemporanea. Restiamo sempre nei paesi arabi, pur cambiando zona. Stiamo per parlare del popolo sabeo, un’etnia che ha avuto a lungo a che fare con il popolo giudeo e da cui ha assimilato e tramandato molti miti. L’alfabeto di queste genti ha poi assunto grande importanza in tutto il Sud Arabia, che nella sua fase antica risulta così:

Sempre e ovviamente ottava lettera. Una Z, non un’acca, vi starete dicendo. E non posso darvi torto, ma posso comunque dirvi che un’altra versione di questa lettera si presenta identica ad una nostra comunissima H. abbiamo dunque una fonetica diversa, un simbolo che unisce H e Z e, oltre a questo, un’evidente somiglianza con un 8 moderno, anche se ancora un po’ “spigoloso”. Ma come mai consideriamo questo segno pur rappresentando una Z?  Innanzi tutto perché parliamo della lettera numero otto, ma anche perché sappiamo che altri alfabeti sempre di origine arabo-semitica il suono “Z” veniva rappresentato con simboli identici o comunque con molti aspetti in comune alla nostra “H”. Uno di questi alfabeti è il Tigrino, dove la “Z” era indicata più o meno così: ; ; ; ; ; ;

 Possiamo definire questa come una delle prove più importanti e suggestive, ma il nostro viaggio non è ancora finito. In Tunisia, nella città di Thugga è stata trovata un’importante testimonianza scritta presentante parecchi alfabeti di tipo diverso, tra questi il “Numidico”. Purtroppo non abbiamo abbastanza indizi e dati per essere sicuri della corrispondenza tra lettere e suoni, e ci sono tutt’ora molti dubbi. Ciò nonostante, non possiamo escludere ciò che sappiamo dalla ricerca.

Nella colonna del testo numidico notiamo la presenza di un simbolo identico a quello sabeo, e che, guarda caso, coincide proprio con il suono H. Molte “coincidenze”, vero?

Adesso, dopo aver attraversato le origini dei vari alfabeti arabi non ci resta che passare al moderno. L’arabo moderno ha all’interno del suo insieme di lettere un simbolo considerato diretto discendente della Het, chiamato “Haa’” e che nel sistema numerico arabo occupa il posto dell’8.

Immaginiamoci di arrotondare e allungare la linea curva provando a congiungere le due estremità. Quello che otterremmo sarebbe un otto un po’ particolare, ma pur sempre un otto.



Uniamo dunque l’ottava lettera dell’alfabeto sabeo, l’ottava lettera dell’alfabeto aramaico, l’ottava lettera del numidico e la Haa’ araba moderna e otteniamo così una serie di passaggi che potrebbero aver dato origine al carattere 8.

Concluso il ramo orientale, non ci resta che esaminare la strada ellenica. Torniamo al punto di partenza, il Fenicio. Da esso è nato l’alfabeto cretese, o meglio gli alfabeti cretesi, che dovevano apparire più o meno così:

Non c’è nemmeno bisogno che lo dica, ottava lettera, una H identica alla Het. Da questi simboli ha avuto origine l’alfabeto greco, quello che si usa ancora e da cui dipende il sistema numerico del paese. Il numero 8 corrisponde in greco alla settima lettera dell’alfabeto, la Eta, che si mostra nella sua forma maiuscola come una H. Aprirei ora una parentesi legata proprio a questa lettera. Come forse alcuni sapranno l’alfabeto greco classico non è composto esattamente da tutte le lettere che siano mai esistite in questa lingua, sono esistiti infatti simboli associati a suoni che o sono caduti in disuso o che semplicemente sono andati ad unirsi a lettere già esistenti causando la perdita del carattere precedentemente ad essi dedicati. I più famosi sono certamente il Digamma (ϝ) e il Jod (j), ciò nonostante furono importanti anche il Sanpi (ϡ), il San (ϻ) e la Heta (ͱ), oltre ad alcuni altri. La Heta rappresentava il suono “H” che in seguito alla sua caduta venne eliminato. Tuttavia risalendo all’alfabeto celtico Ogamico ed alla scrittura cuneiforme non ho potuto che notare una certa somiglianza. L’alfabeto Ogamico si basava fondamentalmente sulla combinazione di linee orizzontali o oblique che andavano ad incrociarsi con una linea orizzontale, dando così origine ai vari caratteri, mentre la scrittura cuneiforme si basava appunto sull’insieme di tratti chiamati cunei e la quale combinazione dava origine alle lettere. Per quanto riguarda la “H” di origine cuneiforme, quella che sto per mostrarvi è solo una delle tante versioni rinvenute tramite le fonti dell’epoca. Ecco le tre lettere messe a confronto:



                  

Come possiamo notare l’unica differenza tra la Heta e la H Ogamica sta nel lato della stanghetta orizzontale, ma penso comunque che questa “coincidenza” ,se proprio così dobbiamo chiamarla, possa rappresentare un anello di unione tra i caratteri greci e quelli celtici. La H mesopotamica invece si differenzia per l’aggiunta di un cuneo nella parte destra della lettera, tuttavia è presente una notevole somiglianza.

Giunti a ciò si può far notare come in Russia, dove è in uso il così detto Cirillico, l’8 sia indicato nuovamente da un segno corrispondente alla H.

Ora che abbiamo finito con questo ragionamento, possiamo semplicemente contrapporlo a quello che oggi viene considerato il più affidabile e corretto percorso di evoluzione del numero otto:

Contro

P.S.

La H continua ad essere l’ottava lettera del nostro alfabeto.


L.M.  V A Ginnasio

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