Passa ai contenuti principali

Il ritorno del bucket hat!

 Welcome back fashioniste!

Avete passato una bella estate?

Durante questo caldo periodo, tra una passeggiata sul lungomare e un aperitivo al tramonto, non ho potuto fare a meno di notare un accessorio che, dalle hit anni 90, è magicamente ricomparso negli armadi della generazione 2021... avete capito di cosa si tratti? Sto parlando del famosissimo bucket hat!
Un po' bizzarro, ma al contempo molto particolare, nelle vacanze più attese dell'anno è stato il vero e proprio protagonista.

Inizialmente utilizzato per l'attività di pesca, inizia a prendere posizione nel campo del fashion negli anni 60, fino a diventare un vero must have tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90, grazie a che ad artisti come LL cool J, che lo ha indossato anche nella copertina del suo album "Bigger & Deffer" nel 1987, e Lene Marlin che, alla fine degli anni 90 ne ha fatto un suo accessorio distintivo.
Dagli anni 2000 ad oggi è stato invece un po' sottovalutato, ma grazie alla diffusione dello stile "indie", che ha come esponenti anche Sangiovanni, esso si è completamente condensato con gli outfit delle nostre giornate quotidiane.
Anche case di moda haute couture, come Dior e Gucci, ne hanno dato una loro interpretazione, eppure chi l'avrebbe mai detto che un accessorio così "sottovalutato", quasi dimenticato potesse effettivamente diventare un must have del fashion 2021!

Lo possiamo abbinare in mille e mille modi, ad esempio con un jeans blu scuro a sigaretta, converse beige con rialzo e maglia oversize oppure, per avere una sfumatura più chic, anche assieme a un bel tubino nero, anfibio o tacco alla Mary Jane e trench autunnale (in perfetto Burberry style).
Nel mese di Agosto, presa dalla voga e curiosità del momento, mi è capitato di acquistarne uno con fantasia multicolor e tutti gli spiaggianti attorno a me ne possedevano almeno uno, sempre di tinte o tessuti diversi tra loro, simpatici, di gusto e al contempo un po' vintage, dal leopardato al floreale, dal cotone al materiale sintetico!
Oramai si è stabilito nello scaffale del nostro armadio e da lì non se ne andrà più.
Vi ho incuriosite un po'? Beh, che state aspettando allora? Tutte alla ricerca del bucket hat!


C. Z.        

V C Scienze Umane        



 

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste