"Guarderò le stelle,
com'erano la notte ad Arles,
Appese sopra il tuo boulevard,
io vivo dentro gli occhi tuoi Vincent!
Sognerò i tuoi fiori,
narcisi sparpagliati al vento,
il giallo immenso e lo scontento,
negli occhi che non ridono,
negli occhi tuoi Vincent!"
Ieri canticchiavo questi versi mentre passeggiavo sotto le stelle, accompagnando, assieme agli amici- colleghi, le classi del Liceo delle Scienze Umane serale alle "notti della geografia", organizzata dall'AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia). La passeggiata, guidata dall'esperienza e dalla profonda cultura della guida scientifica Dionigi Roggero, era incardinata su quattro nuclei tematici: il duomo, il cardo e il decumano, il castello e il mito di Fetonte, che secondo Ovidio era affogato nel nostro amatissimo Po. Si trattava di respirare quelle stelle che splendevano sopra il primo velo di nebbia settembrina casalese, le stesse che terminano le cantiche dantesche o che compongono le tele del Pittore per eccellenza, protagonista del brano di Vecchioni citato. E poi ci siamo piacevolmente stupiti di come le stelle rilucessero anche al chiuso, dipinte sulle volte del nostro amato duomo. E così, passo dopo passo, si è riflettuto sulla bellezza della nostra città, una bellezza spesso trascurata, ma che, se ascoltata, è sempre pronta a togliere il fiato a chi la ammira silenzioso, non solo nelle prime tenebre autunnali. Al termine "lo scontento" di una bella serata (una delle tante al serale) appena terminata che avrei desiderato continuasse ancora. Ora più che mai... ed è subito serale! Il serale vola!
I docenti del corso Serale
del Liceo delle scienze umane
Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/illustrations/notte-stellata-vincent-van-gough-1093721/
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