IL
LUPO DELLA STEPPA – Hermann Hesse
“C’era una volta un tale di nome Harry, detto
“il lupo della steppa”.
Camminava con due gambe, portava degli abiti ed era un uomo, ma a
rigore era un lupo.
Questo romanzo può sembrare, a primo impatto, di difficile lettura e contorto sotto alcuni aspetti, ma in realtà è la semplice storia di un uomo, Harry Haller, tormentato, con una caratteristica comune a molti altri: lo spirito di chi combatte per aggrapparsi ai momenti di felicità, ma che viene per così dire attaccato da quel “lupo” che non è altro che la parte istintiva e carnale insita in ognuno.
La lotta manichea tra bene e male è uno dei temi principali del romanzo; per certi aspetti è una sorta di autobiografia e lo scrittore si rapporta con il suo alter ego femminile, con se stesso e altri personaggi che si intersecano nella ricerca dell'io e della felicità. Hesse trova nell'umorismo quella leggerezza d'animo tipica, come dice egli stesso, “degli infelici dotati di intelligenza” che sviluppa come secondo tema fondamentale del racconto. Harry malgrado la cattiveria del lupo, si legherà a lui quando incontrerà una donna di nome Hermine che caratterialmente ne ricorda molti aspetti; da lì la vicenda prenderà una piega diversa e Hermine lo aiuterà a capire i lati più oscuri della sua anima e ad accettarli senza combatterli.
Il libro affronta
poi molti altri temi che valgono la pena di essere affrontati, ve lo assicuro. Non
fermatevi alla dicotomia tra civiltà e selvaggio perchè un personaggio
complesso come Harry possiede mille sfaccettature di se stesso: non solo oscilla
tra la bestialità e l'equilibrio, ma riconosce molta purezza nell'arte, meraviglia
nell'umorismo e fede nel mondo e prova a superare, tramite le sue avventure, i
traumi del passato per crescere e migliorarsi.
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G.C.
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