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Viene definito XC, è l’unica disciplina della mtb ad essere entrata nel programma delle olimpiadi estive. Si tratta di una competizione tra corridori che si sviluppa lungo un circuito ad anello di lunghezza compresa tra i 4 e i 10km, sovente creato ad arte, che viene ripetuto per un numero preciso di giri. Le gare di cross-country di solito durano 1,5-2 ore e sono contraddistinte per un elevato livello di sforzo, per la velocità sostenuta e per i passaggi tecnici (rock gardens, discese in single-track, radici, curve cieche).La tecnica non è la caratteristica principale in questa disciplina, quanto lo sono la capacità di andare velocemente e di mantenere costante l’andatura per tutto il tempo. Le bici da XC sono delle front (presentano soltanto la forcella ammortizzata anteriore) con escursioni (cioè l’ampiezza di lavoro della sospensione) tra gli 80 e i 100mm. Le geometrie sono molto strette, la posizione in sella è molto simile a quella del ciclismo su strada e permette di esprimere al massimo la propria potenza muscolare. Le ruote sono da 29″ (anche se qualcuno inizia a far comparire le 27,5″), con freni a disco idraulici. I telai possono essere sia in alluminio che in carbonio, così come tutti i componenti (le bici dei pro biker arrivano a pesare anche 8-9kg complete). Se il vostro obiettivo è effettuare un viaggio, le geometrie di queste bici risultano parecchie “cattive”. Le divise dei pro-biker da XC somigliano molto a quelle dei corridori su strada: calzoncini in lycra con fondello, maglietta in lycra con cerniera lampo, guanti rinforzati con dita intere, occhiali e caschetto leggero e aerodinamico. Le scarpe, se si vuole veramente andare forte, sono rigide e prevedono esclusivamente l’utilizzo dei pedali SPD (pedali con gancetto). In questa disciplina serve capacità polmonare e predisposizione fisica a far lavorare il cuore perennemente sopra la soglia anaerobica. Una gara di XC raschia a fondo le energie del biker, che deve spingere continuamente sui pedali per affrontare gli strappi e i continui saliscendi tecnici.Tecnicamente più che l’equilibrio o la capacità di stare sulla bici, serve intelligenza tattica applicata.In sostanza si deve essere in grado di “leggere il percorso” che ci si para davanti, anticipare la selezione dei rapporti giusti, le traiettorie da seguire, capire quando rifiatare e quando osare di più.
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