Passa ai contenuti principali

FRANCISCO SI RACCONTA

 

Francisco si racconta



¡
Hola a todos e bentornati in Culture del mondo!

Diamo il benvenuto ad un nuovo ospite: Francisco José García Prieto, per noi "Fran". Scommetto che adesso vi starete domandando ¿quién es este chico?, bene scopriamolo subito!

Francisco é un assistente di lingua spagnola che dalla città di Granada, in Andalusia, é arrivato nella nostra scuola per poter insegnare e trasmettere la sua passione per la cultura e la lingua spagnola, ma non soloPossiede anche una laurea in Lingue e Letterature moderne, una specialistica in Beni Culturali ed è in prossimità di prendere una seconda laurea in Storia.

Molte classi del liceo linguistico hanno già avuto la possibilità di incontrarlo e conoscerlo meglio. Oggi, anche voi cari miei lettori, avrete questopportunità!

Francisco ha per noi risposto ad alcune domande che riguardano curiosità sulla sua persona, domande tra laltro molto particolarinon vi sveleremo nientaltro!

Scorrete in basso per poter leggere lintera intervista e soprattutto fateci sapere cosa ne pensate attraverso i nostri social! Inoltre vi lasciamo anche il link dellarticolo, sul sito della scuola, dove ve lo presentiamo ufficialmente.

Mi raccomando, seguiteci e rimanete collegati per altre novità!

¡Hasta la próxima!

G.B & C.M VB Ling.


Entrevista:

¿Qué es lo que te interesa más aprender de Italia?

Estoy bastante interesado en profundizar en mis conocimientos del arte y la literatura italiana además de su influencia en España y viceversa. La cultura italiana tiene un papel fundamental en el conjunto europeo y su pensamiento, por tanto, entenderla y asimilarla bien, es comprender la base de todo lo demás.

¿Por qué razón has decidido aprender italiano?

Debo reconocer que aprendí italiano por la música, la ópera es un mundo fascinante que me ha atraído hacia lo italiano. Esta motivación debe estar presente en cada alumno del liceo que decide estudiar español. "¿Por qué estudias español?" esa pregunta os la debéis hacer todos. Debes enamorarte de la lengua, nunca estudiarla por obligación, en definitiva, dominar una lingua es tener otro punto de vista que te enriquece enormemente en un mundo como este.

¿Cuándo tu vida sería perfecta?

Cuando alcance y tenga una vida tranquila y sin preocupaciones. También cuando logre mis objetivos académicos y profesionales. Debo trabajar aún bastante para ello.

¿Hay alguien en tu familia que habla italiano?

No. En mi familia, generalmente, han estudiado francés o inglés.

¿Cuál es tu sueño en el cajón?

Tras el doctorado poder vivir bien de la enseñanza. El sistema universitario español a veces no es demasiado justo. Muchos jóvenes estudian durante años y preparan un doctorado para que la recompensa no sea justa, cambiar esta situación es desde luego otro sueño como ciudadano. En lo personal espero que podamos acabar sin problemas el presente año. Con la actual situación ¡es desde luego un sueño! Los alumnos del Liceo tenéis muchísimas por enseñarme a mí.

Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

"Per essere felici bisognerebbe vivere" ci consiglia Oscar Wilde

  Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/dublino-oscar-wilde-scultura-2757921/ “Per essere felici bisognerebbe vivere. Ma vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita ad esistere e nulla più.” Così dice Oscar Wilde in un passo del breve saggio “ L’anima dell’uomo sotto il socialismo ”, in cui condanna il capitalismo del suo tempo, accusandolo di non dare spazio all’uomo per coltivare i propri talenti e di uccidere l’individualità delle persone. Egli aspira a una società ideale, quella socialista, in cui è bandito il dominio sull’uomo e ciò può avvenire solo con l’abolizione della proprietà privata e con un’organizzazione senza autorità. L’uomo deve gestirsi da solo, in autonomia, per poter trovare la propria libertà. Il socialismo ha valore  perché porta all’individualismo e la più intensa manifestazione di questo è l’arte. La società del suo tempo pensava che l’avere fosse più importante dell’essere e gli dispiaceva che essa avesse queste