Aveva due occhi bizzarri che difficilmente venivano domati... sono gli occhi di Fra Cristoforo ne I promessi sposi che sfavillano, incuranti, indolenti, ribelli, insofferenti contro ogni tipo di ingiustizia, soprattutto verso quelle perpetrate verso i deboli, i fragili, gli inermi... Il vero eroe del bene, il superman del romanzo, il cui spirito combattivo Manzoni si augura che, anche solo in parte, alberghi in tutti noi. Questa figura è così realistica da non essere solo connotata da un passato immacolato: una rissa, un omicidio, una vita di penitenza spesa per difendere i più deboli, un samurai occidentale di un '600 romantico all'italiana, se prendiamo l'accezione di samurai in senso etimologico, cioè come derivata dal verbo servire... E che gli occhi di Fra Cristoforo diventino il più possibile anche i nostri. Buon ascolto del capitolo IV dalla II A COM
Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle: Donne, siam, come vedete, giovanette vaghe e liete. Noi ci andiam dando diletto, come s’usa il carnasciale: l’altrui bene hanno in dispetto gl’invidiosi e le cicale; poi si sfogon col dir male le cicale che vedete. Noi siam pure sventurate! le cicale in preda ci hanno, che non canton sol la state, anzi duron tutto l’anno; a color che peggio fanno, sempre dir peggio udirete. Le cicale: Quel ch’è la Natura nostra, donne belle, facciam noi; ma spesso è la colpa vostra, quando lo ridite voi; vuolsi far le cose, e poi ... saperle tener secrete. Chi fa presto, può fuggire il pericol del parlare. Che vi giova un far morire, sol per farlo assai stentare? Se v’offende il cicalare, fate, mentre che potete. Le fanciulle: Or che val nostra bellezza, se si perde per parole? Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole! Dica pur chi mal dir vuo
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