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Posso dire una parolaccia? Eh no! Ah non si può?

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/illustrations/merda-parolaccia-contrattempo-212437/

Vi è mai capitato di surfare sui social e vedere alcuni video di ragazzi o ragazze con fratelli o sorelle disabili? Se sì, saprete allora che questi ragazzi tendono a esprimersi volgarmente e, a riguardo, ho letto tante critiche da parte di molti genitori, ma, anche, di adolescenti. A parer mio dietro alle critiche che vengono fatte c’è poca inclusione e poco rispetto. Questo perché, in primis, ognuno è libero di fare e dire quello che vuole (ovviamente nei limiti della legge) della propria condizione esistenziale. I genitori, che si scandalizzano per una parolaccia detta, dovrebbero capire che non è per una scurrilità detta e sentita in un video di quel genere che i figli cambieranno il loro comportamento, anche perché se non le setiranno in quello le udiranno in altri, anche magari peggiori. È importante andare oltre alla semplice superficialità di quello che guardiamo e cercare il perché di queste scelte, magari si tratta della volontà di sentire i disabili integrati nella collettività, esattamente come tutti gli altri. La nostra società è ormai del tutto influenzata dai social media e bisogna quindi capire che ogni videopuò generare influenze diverse sia in negativo sia in positivo quindi bisognerebbe aprire un po’ le “porte” a tutto e non chiudersi solo nel “normale” perché di normale non c’è niente. in fondo il poeta Camapana scriveva che "Manicomio è solo scritto fuori". Aggiungo anche che sarebbe necessario capire che non sono solo i media a deterupare e insevelire la personailità di un adolescente: la violenza che è sempre più spettacolirazzata e presente su tutti i media in tutte le sue forme, sessuale, di genere, discriminatoria, ecc... non può essere messa sullo stesso piano di una parolaccia, anche quando queste siano comunque da limitare per eleganza e perché, molte volte, sono un intercalare fastidioso e superfluo.


I. R.

V A Scu.


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