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“Al mondo” di Andrea Zanzotto



Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/natura-mondo-animale-3106213/






Mondo, sii, e buono;

esisti buonamente,

fa’ che, cerca di, tendi a, dimmi tutto,

ed ecco che io ribaltavo eludevo

e ogni inclusione era fattiva

non meno che ogni esclusione;

su bravo, esisti,

non accartocciarti in te stesso in me stesso.

Io pensavo che il mondo così concepito

con questo super-cadere super-morire

il mondo così fatturato

fosse soltanto un io male sbozzolato

fossi io indigesto male fantasticante

male fantasticato mal pagato

e non tu, bello, non tu «santo» e «santificato»

un po’ più in là, da lato, da lato.”


Quest' estratto proviene dalla poesia: “Al Mondo” di Andrea Zanzotto, autore appartenente alla corrente letteraria detta “Sperimentalismo”, nata durante la seconda metà del Novecento in Italia. L'intento principale di questa corrente fu indagare e confrontarsi con le problematiche e i cambiamenti di cui la 
realtà, sempre più industrializzata, era impregnata.
All'interno della poesia, il poeta si rivolge al paesaggio e all' ambiente da cui é circondato. Nella prima strofa, il poeta si rivolge al “Mondo”, o meglio alla realtà nel suo complesso, alla ricerca di un significato oggettivo e soprattutto buono. Ma la realtà gli appare inevitabilmente dominata da un principio negativo, poiché essa é proiezione dell'interiorità dell' essere umano, su cui Zanzotto sembra assumere una posizione pessimista.
L'inevitabile contaminazione da parte dell'uomo nei riguardi della natura che lo circonda, nella maggior parte si tramuta in una forma di violenza sull' ambiente. Penso che la negazione di un rapporto armonico tra essere umano e natura sia un concetto quanto mai attualizzabile, nell'era del Covid-19.
Studi scientifici ci hanno ormai ampiamente dimostrato che la causa del contesto pandemico in cui siamo costretti a vivere siamo proprio noi. Abbiamo ancora una volta violato habitat ed ecosistemi che non ci appartenevano e il nostro intervento nocivo ha sottratto spazio vitale ad animali, costretti a vivere in aree sempre più ristrette e sempre più vicine ai centri urbani. In questo modo abiamo favorito il Salto di specie”, ovvero la trasmissione di un agente patogeno da una specie animale ad un' altra. 

Siamo i principali responsabili di tutto cio' che ci sta accadendo... quindi mondo, sii buono!!!

N. P.
IV C Scu

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