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“La paura è normale che ci sia in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.”
Inizio l’articolo con una citazione di Paolo Borsellino. Facciamo un passo indietro, sappiamo tutti chi è Paolo Borsellino? Per coloro che se lo fossero persi: era uno dei più grandi magistrati che lavorava, insieme a Giovanni Falcone, contro la mafia palermitana. Difatti, Falcone e Borsellino erano rispettivamente un giudice e un magistrato che lottavano contro la corruzione e la violenza dei criminali mafiosi. Questi facevano parte di una commissione nota come “Pool Antimafia”, insieme ai due magistrati vi erano una serie di poliziotti che vennero uccisi dagli stessi criminali a causa della loro dedizione allo stato. Così come vennero successivamente uccisi gli stessi: Falcone e Borsellino. Quest’ultimo fu vittima di un attacco mafioso, dove perse la vita il 19 luglio 1992 nella famosissima strage di via D’Amelio; nello stesso anno, precisamente il 23 Maggio, venne ucciso anche il collega, nonché amico Giovanni Falcone. Questi due vengono oggi ricordati per la loro determinazione e forza di volontà.
Ma cos’è la mafia?
La mafia è un’associazione criminale che si occupa di traffico illegale, armi, droghe, prostituzione, corruzione nel governo e quanto altro. Nonostante le insistenti rivolte contro questa associazione a delinquere e, nonostante il passare degli anni, è tuttavia presente in molti paesi tra cui l’Italia.
Questo perché?
Questo perché la nostra paura, la nostra insicurezza rende loro più invulnerabili e potenti, talvolta sentendosi più autorevoli del governo stesso.
È doveroso riconoscere figure come don Luigi Ciotti che, con la fondazione di Libera e con l’aiuto della politica italiana, è riuscito, nel suo piccolo, a sottrarre terreno Illegale dai criminali mafiosi, rendendoli campi lavoro.
Malgrado ciò, altri paesi continuano ad avere stereotipi di stampo mafioso dell’Italia, di fatti è vista come il paese “della pasta, pizza…. e mafia. Concludo affermando la mia ammiraizione verso coloro che hanno posto la propria nazione davanti alla propria vita, cercando così di rendere l’Italia un luogo migliore. Quest’ultimi ricordati oggigiorno come dei veri e priori “eroi” hanno apportato un cambiamento che sta a noi, in quanto successori, portar avanti.
A.K.
V^B ling
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