Passa ai contenuti principali

Hands in gloves


Ieri pomeriggio, mirando e rimirando le varie vetrine del centro, passeggiando all'interno della città di Casale, mi sono accorta improvvisamente di avere un disperato bisogno di un paio di guanti, essendo che da ore ormai le mie mani avevano assunto un colorito violaceo alquanto ambiguo...

E quindi mi sono fermata a pensare a quanto questo accessorio sia a volte fin troppo sottovalutato da noi donne, perché poco chic o senza utilità.

Le radici di questo magnifico capo d'abbigliamento, prendono piede ai tempi degli antichi egizi, con la funzione di proteggere la pelle da sporco e freddo.

Nell'età dell'antica Roma, essi assunsero un vero e proprio significato di prestigio, destinati ad una classe di livello alto, formata principalmente da Nobili.
Nel XVI, in Europa si diffuse una strana, ma assai curiosa moda, ovvero di indossare un paio di guanti profumati e ognuno di essi riportava il nome di una fragranza.

Nel 600 e 700 le donne iniziarono ad indossare i cosiddetti guanti lunghi, accorciando le maniche dei loro magnifici abiti, per poter dare luce e piena eleganza alla vestibilità di questo indumento, ormai diventato simbolo.
Questo tipo di modello veniva utilizzato specialmente durante il periodo serale, durante la partecipazione a grandi feste ed eventi, mentre per il giorno prendeva il loro posto lo stesso modello, ma molto più corto.

Ma vogliamo parlare del mitico Charleston style degli anni 20/30? Esso comprendeva i nostri protagonisti di ogni, lunghissimi fino a ricoprire il gomito, preferibilmente in seta o raso.


E la nostra amica Audrey Hepburn, della quale abbiamo parlato in questo articolo a proposito dei rayban wayfarer, in colazione da Tiffany, nella mitica scena iniziale del film, possiamo notare un bel paio di guanti neri, fini, aderenti ed eleganti.


Persino l'industria cinematografica della Disney ne ha fatto di essi un vero e proprio tratto distintivo per i suoi personaggi animati.


Nel mondo della musica non possiamo non citare Michael Jackson, il quale era solito indossare un guanto argentato pieno di strass, nei suoi video e performance mondiali.


Insomma, abbiamo visto come questo meraviglioso accessorio sia ricco di storia e cultura, dall'antico Egitto al grande schermo.


Purtroppo ai giorni d'oggi sembra aver perso quella luce di cui anni fa era composto.

Eppure ragazze posso assicurarvi che, tramite una scelta accurata, essi siano davvero un indumento fashion ed essenziale, pensateci e... non potrete più farne a meno!


C. Z.

V C Scienze Umane


Commenti

Post popolari in questo blog

“Dica pur chi mal dir vuole. Noi faremo e voi direte”. Canzone delle Cicale

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/vectors/cricket-insetto-cavalletta-pest-47470/ Le fanciulle:  Donne, siam, come vedete,  giovanette vaghe e liete.  Noi ci andiam dando diletto,  come s’usa il carnasciale:  l’altrui bene hanno in dispetto  gl’invidiosi e le cicale;  poi si sfogon col dir male  le cicale che vedete.  Noi siam pure sventurate!  le cicale in preda ci hanno,  che non canton sol la state,  anzi duron tutto l’anno;  a color che peggio fanno,  sempre dir peggio udirete.   Le cicale:  Quel ch’è la Natura nostra,  donne belle, facciam noi;  ma spesso è la colpa vostra,  quando lo ridite voi;  vuolsi far le cose, e poi ...  saperle tener secrete.  Chi fa presto, può fuggire  il pericol del parlare.  Che vi giova un far morire,  sol per farlo assai stentare?  Se v’offende il cicalare,  fate, mentre che potete.   Le fanciulle:  Or che val nostra bellezza, se si perde per parole?  Viva amore e gentilezza! Muoia invidia e a chi ben duole!  Dica pur chi mal dir vuo

BISOGNA COLTIVARE IL NOSTRO GIARDINO” Candido, Voltaire

Immagine tratta dal sito: https://pixabay.com/it/photos/zen-giardino-meditazione-monaco-2040340/ Questa citazione un po' enigmatica, è tratta dal libro molto celebre di Voltaire e riguarda un tema che ancora oggi suscita in noi tante domande: le stesse alle quali Candido, il protagonista, si era trovato a rispondere... nel romanzo vengono contrapposte le idee di due personaggi che simboleggiano  l' eterno scontro tra bene e male: Pangloss, il primo personaggio, aveva un'idea completamente ottimistica del mondo e delle persone, la quale è raccontata in chiave satirica dallo scrittore, in quanto al personaggio che professa questa dottrina e a tutti gli altri, capitano atroci disavventure e catastrofi naturali. L'asserto è così astratto e utopico, da non poter combaciare con il mondo reale e il male che vi è insediato. Questo concetto è ripreso dal manicheo (pessimista) Martin che, contrariamente a Pangloss, pensa che il mondo sia dominato interamente dal male, sia fisico

“Ho sognato che il cervo illeso chiedeva perdono al cacciatore deluso”

Immagine tratta da: https://pixabay.com/it/photos/cervo-dollaro-mattina-natura-1082318/ Questa citazione è tratta da “libro dei sogni” di Jorge Luis Borges; uno scrittore, poeta e filosofo argentino, ritenuto uno degli autori più importanti e influenti del secolo scorso. Tra le sue innumerevoli opere scrive anche il Libro dei sogno .  Quest’opera è una silloge di 113 racconti, citazioni e storie con protagonista il sogno. Ogni storia è indipendente dall’altra e la sua particolarità è che si possono incontrare tra i più vari autori e frammenti di opere già esistenti. Si passa da Ungaretti ad Alfonso X di Castiglia, da Kafka a Caedmon, da personaggi biblici a quelli completamente inventati andando così a formare una specie di enciclopedia su questo meraviglioso e misterioso mondo dei sogni.  Proprio per questa caratteristica che ha, sembra essere una sorta di antologia mancata senza le contestualizzazioni e  le spiegazioni da parte dell’autore. Tocca, infatti, al lettore dargli un signif