L’enciclopedia Treccani ci suggerisce una valida definizione di “meme” cioè: “Singolo elemento di una cultura o di un sistema di comportamento, replicabile e trasmissibile per imitazione da un individuo a un altro o da uno strumento di comunicazione ed espressione a un altro.” Infatti la parola meme deriva dal greco mímēsis che significa per l’appunto imitazione. Questo termine deriva dalla biologia, in particolare sulla figura del “gene”. Per l’etologo Richard Dawkins il meme è l’elemento minimo di una cultura o solamente un’idea di comportamento che si diffonde facilmente da persona a persona. Se però chiediamo ad un adolescente che cos’è per lui un meme, non ci risponderà di certo in questo modo così forbito. I meme, per noi ragazzi i meme di Internet, sono delle immagini o brevi video a cui vengono associate delle frasi divertenti e che, grazie ai mille social network come Instagram, Facebook e altre piattaforme anche meno conosciute, riescono a diffondersi perché fanno ridere e sono capaci di rompere le barriere e i pregiudizi tra gli individui.
Questo nuovo linguaggio si è sviluppato da pochi anni, infatti i nostri genitori fanno un po’ fatica a comprenderlo e a riderci sopra, come facciamo noi. Anche su questo aspetto sono stati creati milioni di meme con centinaia di facce buffe:
Probabilmente perché queste vignette diventano virali grazie ai social (gli stessi che secondo i nostri procreatori sono la causa di tutti i mali), come accennato in precedenza. Presumibilmente anche perché il mondo dei meme non è così semplice e banale come loro immaginano; al contrario, è ricco e piuttosto complesso, infatti ne esistono di vari generi e di argomenti. I meme possono essere tratti da celebri frasi di politici, le quali diventano, essendo simpatiche gaffe, attirano l’attenzione. Ma i meme in alcuni casi possono ritrarre anche le mille sfaccettature della vita degli adolescenti: dal rapporto con gli amici e con la famiglia fino a quello con la scuola.
È difficile affermare con certezza come mai queste immaginette, tutto sommato stupide, facciano tanto scalpore. Forse è per l’incrocio tra aspetti della cultura occidentale e orientale; per il paragone tre generi musicali, cui è associato un tipo di ascoltatore; oppure perché queste “vignette” sommano all’immagine una frase di vita quotidiana, alla quale non avevamo mai pensato come ad una battuta, ma che in quel determinato contesto ci fa sorridere. Quindi, in sostanza, i meme sono dei mix di riferimenti a vari aspetti del nostro immaginario che, fusi insieme, ci fanno pensare a dei collegamenti normalmente improponibili, che però ci fanno ridere per giorni!!
F. D.
III B Scie
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