QUEL COMMENTO CHE
INFANGA
https://pixabay.com/it/photos/mano-pentola-ceramica-fango-4213487/
Incappo nella notizia
inizialmente su Instagram e scorro un po’ di commenti. Tra una quarantina di
cuoricini rossi, gli immancabili infangatori fuori luogo che sostengono che il
tutto sia stato fatto alternativamente o per coprire di gloria la squadra, o
per gli interessi economici che ci stanno dietro, o perché sono tutti capaci a
fare gesti del genere se mossi da un interesse sempre, comunque,
irrimediabilmente personale (alludendo alla faccenda del fratello, cui appunto
la giocatrice ha dedicato la raccolta). I migliori poi sono quelli che, non
riuscendo sul momento a scovare altre motivazioni, o avendo letto le precedenti
e dovendo esprimere il loro solidale appoggio, additano come subdole cause
tutte insieme quelle menzionate.
Non è nulla di nuovo, ovviamente.
Né sarà l’ultima volta; né si riuscirà mai, anche promuovendo la migliore delle
campagne “friendly-web” per rendere la rete un posto tanto più amorevole e
sicuro per tutti, a estirpare commenti di questo tipo. Se la mentalità degli
autori è quella, non è certo una sensibilizzazione, per quanto mirata, sul
tema, a spronarli a smettere.
Tuttavia,
detto senza fronzoli, un bel gesto rimane un bel gesto e, in tal caso, a mio
parere lo trovo particolarmente ammirevole. Volenti o nolenti, ogni qualvolta
un personaggio pubblico, facendo gioco forza della propria immagine e/o del
proprio maggiore o minor prestigio, promuove una causa benefica (aiuti
umanitari, raccolte fondi di ogni genere, e simili), raggiunge quasi
inevitabilmente lo scopo previsto, non di rado superandolo. Al tempo stesso, la
grande portata mediatica che solitamente accompagna l’iniziativa contribuisce a
rendere non solo partecipe, ma anche più informato e consapevole un vastissimo
e molto eterogeneo pubblico. Ebbene, al di là del prestigio personale che la
suddetta celebrità avrebbe guadagnato (comunque meritato, forse più che in
altre occasioni), lo scopo della campagna (qualunque fosse) non è forse stato
raggiunto?
Finché i mezzi sono leciti e il
fine meritevole, a quelli che sostengono che tanto dietro ci siano gli
interessi delle multinazionali, o dei trafficanti, o del sistema tal dei tali,
o della mafia… Interesserà poi DAVVERO chi “c’è dietro”?! Premerà loro DAVVERO
chi ha promosso l’iniziativa, che sia la star di punta o l’ente nazionale o
Evaristo, il loro vicino di casa?!
Forse sì, come potrebbe anche
essere tutta pura polemica.
Un bel gesto rimane sempre un bel
gesto.
C. B., IV A SCIE
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