Si sente tanto parlare di Personal Brand, ma cos’è davvero e perché è così importante? Il brand è quello che viene comunemente definito “marca”, ossia tutte quelle caratteristiche e quei valori che identificano un marchio o un’azienda, differenziandola da tutte le altre.
Ad esempio, se vediamo i simboli dei marchi Nike, Apple o Mcdonald's, possiamo abbinare ogni singolo logo al nome di un’azienda, a un prodotto o a un messaggio: Just do it, Think different, I’m loving it. È proprio questo il branding.
Il personal branding è qualcosa di molto simile ma invece di riferirci a un’azienda, ci riferiamo ad una persona. È l’attività con cui si identifica e si struttura il proprio brand, ovvero la propria marca personale. Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle altre persone su di noi e sui servizi che offriamo, nella nostra vita professionale e non.
Jeff Bezos, fondatore di Amazon, lo ha definito: “Branding is what people say about you when you’re not in the room”, ovvero “Il Personal Brand è quello che le persone dicono di te quando non ci sei”. Il Personal Brand può essere sviluppato sia online che offline.
La differenza è nel fatto che il passaparola offline è molto più lento e spesso limitato ad una cerchia di persone ristretta ad un limitato ambito geografico. In questo modo si rischia di rimanere intrappolato in una cerchia di clienti, attuali e potenziali, che offrono poche occasioni per crescere professionalmente.
Il passaparola online è, al contrario, molto più veloce, e infinitamente più potente. Basti pensare ai professionisti che grazie alla produzione di contenuti online sono riusciti a far crescere esponenzialmente la loro rete di contatti e, di conseguenza, le proprie opportunità lavorative.
Non bisogna pensare all’online e all’offline come due mondi separati, entrambi creano sinergie e contribuiscono a plasmare il Personal Brand. Per creare il proprio Personal Brand è necessario capire chi siamo, a quali destinatari vogliano rivolgerci anche attraverso l’attività di storytelling ovvero l'arte di comunicare l’impresa ed i suoi valori in un racconto in grado di fare breccia nell'emotività del cliente e, in questo modo, scolpire a fondo l'identità del Brand nella sua memoria.
Chi siamo? È il primo e fondamentale passo per costruire un brand personale solido e duraturo nel tempo. Ed è anche la prima cosa da fare prima di qualunque azione promozionale. È una fase che richiede tempo e che richiede pazienza. C’è bisogno di tempo per capire bene come possiamo essere utili agli altri, quali sono le nostre competenze, passioni e talenti. A chi vogliamo parlare? È una delle prime cose che si studia nel marketing ed in effetti hanno ragione: non si può impostare nessuna strategia senza aver prima capito profondamente i punti di forza ed il comportamento dei futuri clienti. In entrambe le strategie, la conoscenza approfondita del pubblico è necessaria: devi parlare come loro, pensare come loro, porti le stesse domande, frequentarli offline, partecipare agli eventi di settore e così via. Occorre individuare una nicchia specifica, che ha determinati interessi, e saper comunicare in modo efficace per risolvere problemi specifici.
Dopo aver acquisito consapevolezza di chi siamo e chiarito il nostro obiettivo l’arma vincente è lo Storytelling che ci permetterà di acquisire una maggiore credibilità. Le basi per uno Storytelling ottimale sono: raccontare chi siamo e da dove veniamo, raccontare gli ostacoli che abbiamo superato insieme ad esperienze che il pubblico condivide e che ha vissuto a sua volta ed infine cosa siamo diventati e cosa abbiamo creato dopo aver superato quegli ostacoli. L’obiettivo dello Storytelling non è quello di fare autopromozione, bensì quello di legare la nostra esperienza alle esperienze del pubblico e dimostrare come potremmo essere utili nel superare quegli ostacoli.
Infine, il Content Marketing rappresenta la fase di produzione di contenuti, il momento in cui dobbiamo metterci in gioco ed esporci al giudizio degli altri. Per questo è importante definire un obiettivo per ogni contenuto realizzato, rispondendo alla domanda “A cosa servono?” e raccontando cosa rende unico il nostro brand rispetto ad un altro. Essere personal branding online significa avere il controllo di ciò che viene pubblicato sul web.
Ma ricordiamoci che le relazioni offline sono più importanti di quelle online: non ha prezzo confrontarsi dal vivo con altri professionisti che hanno già intrapreso il percorso che si vuole fare. Loro sapranno dare utili indicazioni su come muovere i primi passi, scambiare con loro idee e riflessioni e in questo modo crescere più velocemente ed ampliare la propria rete di contatti. Il personal branding è una maratona, non uno sprint: richiede tempo, pazienza e perseveranza!
C.G.
3A COM
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