«Lo sport è fatica ma anche salute, emozione e tanta soddisfazione»: così inizia la Festa dello Sport 2022, tenutasi presso l’Aula Magna dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato con la partecipazione dei ragazzi del “Silvana Baj”, associazione sportiva che compie ben 30 anni dalla sua fondazione e che si dedica a pallavolo, basket, bocce e nuoto a livello agonistico. Dopo un minuto di silenzio per ricordare l’ex-calciatore serbo Mihajlovic, a prendere la parola è stato l’ospite d’onore, ex-calciatore ed ora allenatore: Stefano Melchiori. Nella sua carriera vanta l’immenso orgoglio di aver giocato in Serie A prima con la maglia biancoceleste della Lazio ed in seguito con quella del Lecce. Inoltre viene ricordato in terra salentina per il gol nell’infuocato derby contro il Bari nel 1993.
La sua passione nacque alla giovane età di sette anni, trasmessagli dal padre, grande tifoso della Sampdoria, che decise di mandare i figli nelle giovanili dei blucerchiati. Cominciò così la vita calcistica di Stefano legata a mille emozioni, tra cui la più importante, la chiamata della Lazio! Ma le emozioni non finirono lì; successivamente, nella sua avventura salentina, riuscì a strappare un punto nella “Scala del Calcio” contro il Milan di Maldini e di Baresi, e a fine match Stefano e i suoi compagni ricevettero perfino i complimenti da parte del Cavaliere Berlusconi e del suo fido scudiero Galliani.
La conferenza è proseguita con il focus inerente al passaggio da calciatore ad allenatore: il quarantesimo compleanno ha dettato il termine della sua carriera da giocatore, l’anno seguente cambiò tutto eccetto la sua passione per il mondo del pallone. Scherzosamente ci racconta che da “guidati” si diventa “guidatori”, dovendo capire i giocatori si hanno davanti, in modo da riuscire a gestirli: «sei da solo al timone di 25 individui». La cosa più difficile è sicuramente preparare la partita, infatti bisogna svolgere tutto in funzione dell’avversario, senza dimenticarsi degli elementi che si hanno in squadra.
Anche nel calcio la superstizione e la fortuna hanno un ruolo assai importante, sia per chi gioca sia per chi allena e per chi tifa. Se si parla di “magia del calcio” ci sarà un buon motivo! Stefano ha dunque spiegato che lui, come altri calciatori, adotta riti scaramantici, ad esempio il semplice atto di indossare un indumento al quale si è profondamente legati, nel suo caso i calzini.
La maglietta nerostellata del Casale indossata per ben 12 anni di carriera ha segnato i suoi esordi in serie B che lo porteranno ad una continua scalata.
Ciò non toglie che divertirsi in questo sport comporta anche sacrificio, vittorie e sconfitte: tutto fa esperienza ed il nostro bagaglio di conoscenze ci aiuterà a crescere sotto qualsiasi aspetto, senza però mollare mai!
Grazie Stefano.
R. F. & T. G.
5A Scientifico
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