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Architetture possibili


 


Il chiostro dell’abbazia 

dei Santi Nazario e Celso.

In questo articolo vi proponiamo uno sguardo attraverso la fotografia di un chiostro poco distante da Casale Monferrato. Ci troviamo precisamente in provincia di Novara, in via Antonio Barbavara, dove da più di un secolo risiede l'abbazia dei Santi Nazario e Celso. 

Un po’ di storia

La storia di questa abbazia risale intorno al 1040, anno in cui iniziarono i lavori di costruzione. Rappresenta uno dei complessi monastici più importanti del Piemonte. Il chiostro però fu costruito nel '300 e fu fatto poi restaurare da Barbavara. È formato da un porticato con arcate e volte a crociera. Il chiostro comprendeva anche il ballatoio, composto da colonnine che sostengono la falda del tetto.

Tutto il chiostro era affrescato su tre livelli: una fascia bassa, una fascia media e le lunette delle volte a crociera. Le storie narrate pittoricamente sono gli episodi della vita di San Benedetto, dalla nascita alla morte, così come raccontate nell’opera letteraria “I dialoghi” di San Gregorio Magno. La manomissione degli edifici nel corso della storia, ha determinato delle perdite sul numero degli affreschi iniziali, e sulla loro qualità. Oggi rimangono solo gli affreschi sul lato nord, alcuni frammenti sul lato est, e porzioni di affresco sul lato sud. In tutti i lati, inoltre è andata perduta la fascia bassa.

Il nostro punto di vista

La foto è stata scattata di mattina, con un'illuminazione naturale, che colpisce il chiostro da sinistra, in primo piano, troviamo le arcate con le colonne, al centro della fotografia è situata una statua della madonna posta di fronte a una delle arcate. I colori predominanti della foto sono l'azzurro del cielo chiaro e pulito del mattino, con il marroncino dei mattoni e il verde della natura. Questa foto che ritrae il chiostro, ci fa intendere un senso di pace e di tranquillità che nella vita frenetica, che ogni giorno affrontiamo, inizia sempre di più a mancare. 

 Questo posto ha tanto da raccontare, speriamo che di quel “tanto”, un po’ di avervelo fatto scoprire.


M.A. ; F.R. ; C.C. 

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